Zappia: “La porta d’uscita dalla pandemia è la vaccinazione. Ancora pregiudizio infondato su AstraZeneca”
PROVINCIA DI AGRIGENTO. Di Filippo Cardinale
Una cosa è certa e la ribadisce il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia: “Si esce dalla pandemia con la vaccinazione. Gli esempi del Regno Unito, di Israele della Nuova Zelanda sono evidenti. Addirittura in Nuova Zelanda l’uscita dalla pandemia attraverso le vaccinazioni ha consentito lo svolgimento di un concerto con 50.000 presenze di spettatori senza mascherina e senza nessuna conseguenza”. Questa settimana, Mario Zappia, al di là dei numeri che compongono la curva epidemiologica nella nostra provincia, “ancora alti ma in discesa”, si sofferma sulle vaccinazioni. “Abbiamo avuto un andamento esaltante, specie con gli Open Day, con punte di 3.200 dosi inoculate, ma dal 5 maggio la media è scesa a a 1600/1700 dosi giornaliere. Incide il pregiudizio nei confronti del vaccino AstraZeneca, sicuro”. Zappia confida nel via alla fascia degli over 50. “C’è in frigo una notevole scorta di vaccini, un’opportunità che gli agrigentini non devono perdere per uscire dalla terribile pandemia”. Zappia ricorda anche che completato il ciclo della vaccinazione si fruisce della certificazione, del Pass Verde, che consente maggiore mobilità”.
“Grazie alle vaccinazioni degli over 80 e dei soggetti ospiti della Rsa e delle case di riposo- continua Zappia- si è posto un freno non solo ai contagi ma anche ai decessi”. In provincia di Agrigento sono state inoculate, attualmente, 125.518 dosi. I soggetti che hanno completato il ciclo con la seconda dose sono 35.000, mentre sono 90.000 soggetti che hanno ricevuto la prima dose.
SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA. L’ormai noto “pachiderma”, così definita la grossa stazza dei numeri dei positivi che si sono verificati da marzo fino a qualche giorno fa, “tende a dimagrire. I contagiati sono ancora tanti ma la curva è in evidente calo”. Al 5 maggio in provincia c’erano 1.370 contagiati, mentre appena sette giorni fa erano 1.512. Zappia raccomanda sempre “l’uso corretto della mascherina, il distanziamento fisico, l’evitare gli assembramenti, l’igiene costante della mani e il ricambio frequente d’aria nei luoghi chiusi”.
RICOVERI. Migliora anche la situazione negli ospedali dove sono ricoverati i contagiati.
OSPEDALE GIOVANNI PAOLO II DI SCIACCA. Ricoveri in rianimazione Covid 0, medicina Covid 2, sub intensiva Covid 3.
OSPEDALE FRATELLI PARLAPIANO DI RIBERA. Ricoveri in rianimazione Covid 0, medicina Covid 9, sub intensiva Covid 5.
OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO DI AGRIGENTO. Ricoveri in rianimazione Covid 4, medicina Covid 35
“Non appena vengono dimessi i pazienti Covid ricoverati al Giovanni Paolo II di Sciacca- dice Zappia- l’ospedale ritornerà a svolgera la sua funzione originaria e non sarà più Covid”.