ZAMMUTO: “SOLO ADESSO LA POLITICA SI ACCORGE DEI DISSERVIZI DELLA GIRGENTI ACQUE?”

“Era ora che la politica di questa città si accorgesse delle disfunzioni, disservizi, anomalie e delle elevate tariffe che il gestore idrico, Girgenti Acque, praticano nei confronti dei cittadini-utenti dell’ATO Idrico del consorzio di Agrigento”. A dirlo è il coordinatore del Comitato Inter.Co.Pa Franco Zammuto. Zammuto fa riferimento agli ultimi fatti, al disservizio prolungato in contrada Cutrone, dove l’acqua è mancata per oltre 20 giorni. Ma fa riferimento anche “all’assurda pretesa di far pagare in anticipo cifre salatissime (da € 171,00 fino ad € 296,00) per la richiesta di controllo della verifica dei consumi”.

“Di disfunzioni, disservizi, anomalie nella gestione, molte delle quali si inquadrano in violazioni contrattuali, ce ne sono tante e tali che per fare l’elenco non sarebbe sufficiente un solo libro e il comitato Inter.Co.PA è in grado di fornire dettagliato elenco”, aggiunge Zammuto sottolineando come “quello che stupisce è che la politica per accorgersi di tutto questo ha dovuto attendere le proteste dei cittadini. Come se tutto questo non esistesse sin dall’1 gennaio 2007”.

Inter.Co.PA non condivide il modo di procedere della politica. “Perché tutte le volte che si contesta l’operato del gestore non si studia bene l’eventuale violazione e la conseguente penale contrattuale prevista per inchiodare l’ATO alle proprie responsabilità? Oppure, quando i problemi sono le procedure di appuramento e contestazioni o le tariffe, perché non chiedere al commissario dell’ATO di rivedere le delibere approvate a suo tempo, dai sindaci prima e dai commissari dopo per renderle coerenti ed eque a tutto il territorio nazionale e a tutte le procedure adottate da gestori privati o pubblici di qualunque servizio erogato ai cittadini?”, sono gli interrogativi di Zammuto che suggerisce all’Amministrazione comunale di “raccogliere e inserire in un dossier tutte le violazioni e contestazioni da addebitare al gestore idrico dal gennaio 2007 ad oggi e far valutare all’ATO Idrico se esistono le condizioni per chiedere la risoluzione per inadempienza”.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca