Wine & Dine, al Verdura Resort la magia del Barolo e dell’Etna con le note culinarie di Pierangelini

SCIACCA-  Quando la bontà del Nettare degli Dei si associa alla bellezza caratteriale dei vignaioli e alle pennellate rosse dei suggestivi e romantici tramonti che si ammirano dal Verdura Resort, la bellezza si concretizza e una serata si trasforma in magia attraverso la quale le emozioni danzano e volteggiano fino a rimanere incise nei cuori. Una incisione indimenticabile.

Una serata Wine & Dine nel fantastico scenario del ristorante Zagara del Verdura Resort, a bordo piscina e con vista delle acque solcate sin dai Fenici, il Mediterraneo, intervallato dalle palme e dal rossore del tramonto che segna la fine di un giorno nel romanticismo puro.

La magia è anche conversare con amici vignaioli di alto calibro come Giulia Monteleone, il cui sorriso illumina la sera come gradevoli raggi solari, come Anna e Valentina, mamma e figlia, proprietarie della Cantina Marchesi di Barolo. Anna e Valentina sono elegantemente semplici, belle, e il loro fascino è una calamita a cui è inutile porre resistenza.

Prezioso il narratore di emozioni, il sommelier Nando Papa che racconta magicamente ed emotivamente la storia del vino abbinato eccellentemente al menù appositamente preparato dallo chef stellato Fulvio Pierangelini. Papa conosce ogni zolla dei vigneti, fino nella profondità del terreno. Fa vivere una esperienza narrativa unica.

Una serata Wine & Dine magica incisa nel cuore con la dovizia di un orafo che incide il suo gioiello. Un confronto tra Nord e Sud, tra le Langhe piemontesi e le preziose terre baciate dal fiume Alcantara e accarezzate dall’Etna. Prelibatezze di Pierangelini abbinate alle incantevoli note del rosso dei marchesi del Barolo, dell’Etna Bianco Doc  e del rosso Qubba Doc della cantina Monteleone.

Poi, il tocco magico di Nando Papa: in contemporanea due calici con Qubba (Monteleone) e Barolo Cannubi (Marchesi di Barolo): l’apoteosi della storia, dell’eleganza, della bellezza, della cultura in un solo sorso.

Come terminare l’experience realizzata grazie all’insuperabile General Manager Giacomo Battarafano? Dopo la zuppetta di cioccolato e gelato ai capperi del maestro Pierangelini, un calice di un altro gioiello di  Casa di Barolo, il loro barolo Chinato, nettare celestiale, finale da capolavoro.

Un plauso per Alessandro Benedetto, marito della dinamica Giulia, gran regista di vendemmia. Senza di lui quei vini non sarebbero così unici e strepitosi, ama rimarcare Nando Papa.

Questi gli abbinamenti eccelsi:

Etna Bianco Doc 2020 (Mo0nteleone) con Trompe l’oleil di alalunga e anguria, rucola.

Etna Rosso Qubba Doc 2019 (Monteleone) con Ceci, pesce spada e vongole.

Barolo Cannubi Docg 2016 (Marchesi di Barolo) e Etna Rosso Qubba Doc 2019 (Monteleone) con Ravioli alla carbonara dei Nebrodi.

Barolo Chinato (Marchesi di Barolo) con la zuppetta di cioccolato e gelato ai capperi.

Il contesto del Verdura Resort, la magia che contiene, ha reso una serata di straordinaria bellezza, ricca di emozioni. Emozioni rese preziose da donne eccezionali come Anna, Valentina, Giulia.

Filippo Cardinale

MARCHESI DI BAROLO

La tenuta Marchesi di Barolo si estende in circa 100 ettari di vigneti nelle Langhe piemontesi, nel paese di Barolo. I Marchesi di Barolo furono i primi a vinificare le uve Nebbiolo in uno stile secco e il Barolo, come lo conosciamo oggi, nasce nelle loro cantine. È questa visione, unita a una sintesi naturale di clima, cultura e cura che conferisce ad ogni bottiglia di Marchesi di Barolo le sue caratteristiche straordinarie e uniche. La prima dinastia Falletti insediò vigneti nei possedimenti di famiglia, che furono poi acquisiti alla fine dell’800 da Pietro Abbona, patriarca indiscusso del Barolo. Da quel momento, Marchesi di Barolo ha sostenuto una vibrante storia di innovazione e successo. Dal 2006 la tenuta è sotto la direzione della famiglia di Ernesto e Anna Abbona i quali, ancora oggi, amano definire la cantina come un’azienda di famiglia con i valori di chi l’ha fondata.

CANTINA MONTELEONE

Una storia di famiglia con tre protagonisti: la figlia Giulia, il padre Enrico e l’enologo Benedetto Alessandro. In questo contesto, è difficile tracciare una linea di demarcazione tra vita e lavoro, quando la cura della vigna e la produzione del vino fanno parte della quotidianietà. Un progetto che inizia nel 2017 quando, dopo una lunga ricerca, la famiglia individua due ettari di vigna vecchia a pochi passi dal fiume Alcantara. Siamo ai piedi dell’Etna, a poco meno di 500 mt sul livello del mare e a meno di cinquanta passi dall’antica Cuba di Santa Domenica, un gioiello bizantino di rara ed integra bellezza. Arrivati qui, in una torrida giornata d’estate, un vento caldo spazzò via i dubbi e le perplessità: era quello il locus amenus che si stava cercando, il posto giusto dove creare un prodotto figlio dell’Etna, dalle caratteristiche uniche. L’azienda è oggi in continua espansione, con l’obiettivo di coltivare nuove varietà e produrre nuovi vini.