Vincenzo Alba, un saccense in trincea in Inghilterra contro il Covid
SCIACCA. Vincenzo Alba ha 29 anni e da sei lavora come infermiere al Pronto Soccorso del “Poole Hospital” di Poole, una città di 150 mila abitanti nel Dorset, al sud dell’Inghilterra.
Ha raccontato la sua esperienza al quotidiano “LA SICILIA”.
Definisce il suo lavoro una bellissima esperienza professionale e umana, anche in questi giorni in cui anche oltremanica si sta vivendo con particolare preoccupazione l’aumento dei contagi da coronavirus. “La situazione è più pericolosa rispetto alla prima ondata del marzo dello scorso anno – ci dice il giovane infermiere saccense – stiamo frotteggiando una grave emergenza, siamo costretti ogni giorno a lavorare con gente che arriva in ospedale con il virus e c’è un’evidente e continua tensione. Ci affidiamo tutti ai vaccini, la luce in fondo al tunnel è il vaccino”.
In Inghilterra dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria dopo quasi un anno dalla scoppio della pandemia, oggi la situazione sembra sia gestita al meglio e gli ospedali, compreso quello dove lavora l’infermiere saccense, sono misti e gestiscono contemporaneamente sia pazienti Covid che pazienti con altre patologie: “Inizialmente c’è stata un po’ di confusione anche da noi – aggiunge Alba – ma dopo alcune settimane le linee guida ed i protocolli ci hanno aiutato tutti a lavorare meglio ed i numeri dei casi positivi fino alla fine dell’anno sono stati bassi”. L’infermiere saccense ci racconta poi che tutti gli operatori sanitari vengono dotati di kit pr verificare, prima di entrare in servizio, la loro positività: “Credo che ci sia una disponibilità finanziaria adeguata per potere fare questo – aggiunge Alba – lavoriamo quindi in assoluta sicurezza e ci sono le garanzie anche per i pazienti”.
Vincenzo Alba è arrivato per caso in Inghilterra: dopo avere terminato gli studi per mesi ha inviato curriculum a tutte le strutture sanitarie italiane, ma nessuno lo ha mai chiamato: “Per caso ho letto su un giornale che in Gran Bretagna si cercavano infermieri ed al primo tentativo, al Poole Hospital, sono stato assunto. Da lì è partita la mia avventura, sto benissimo, anche se con l’esperienza inglese e in questo particolare momento ci sarebbero condizioni migliori per lavorare in Italia”.
Secondo un recente rapporto, nell’ultimo anno 1 milione e 300 mila stranieri hanno lasciato il Regno Unito. Vincenzo Alba non vuole far parte di questo elenco, anche per altri motivi: “A parte che mi trovo bene – continua – c’è anche un aspetto non secondario, quello che qui chi lavora nella sanità, ma forse anche in altri settori, ha maggiori diritti. E poi qui funziona tanto la meritocrazia, se sei bravo vai avanti, non hai bisogno di cercare aiuti particolari, come purtroppo accade in Italia, soprattutto nella sanità”.