VINCE CONCORSO MA VIENE ESCLUSA PERCHE’ IL PADRE E’ ERGASTOLANO

Il padre, Vincenzo Licata, 63 anni di Grotte, ha avuto tre ergastoli per mafia; la figlia, Gisella, 36 anni, una laurea in Giurisprudenza e nessun precedente penale, ha dovuto fare ricorso al Tar del Lazio perché il Viminale lo scorso 4 febbraio, le ha impedito di entrare in servizio dopo aver vinto un concorso da funzionario civile di prefettura.

Gisella Licata è risultata idonea a un concorso bandito dal ministero dell’Interno per 250 posti e ripescata con lo scorrimento della graduatoria. Due giorni prima della firma del contratto, il 2 febbraio, ha appreso che dalla questura di Agrigento, il 18 gennaio, era partita un’informativa al ministero. La procedura di assunzione viene sospesa a tempo indeterminato. L’avvocato Girolamo Rubino, incaricato dalla donna, ha fatto ricorso al Tar del Lazio, che martedì ha deciso di accogliere la richiesta della donna di sospendere la decisione del Viminale. Dovrà dunque essere reintegrata.


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