VIDEOSORVEGLIANZA, PROGETTO OK MA SCIACCA NON RISULTA UN ALTO INDICE DI CRIMINALITA’
“Il nostro progetto era uno dei migliori e tra i pochi definitivi, purtroppo i parametri previsti per l’assegnazione del punteggio non erano a noi favorevoli, e tra questi la popolazione e l’indice di criminalità”.
A parlare è Salvino Navarra, ufficiale della Polizia municipale di Sciacca e responsabile unico del procedimento riguardante il progetto di videosorveglianza presentata dal Comune di Sciacca nell’ambito di un bando nazionale e non risultato tra quelli destinatari dei finanziamenti previsti.
Le parole del rappresentante del comando saccense ci hanno indotto a fare una più approfondita verifica del bando e della graduatoria redatta dal Ministero dell’Interno, e dalla documentazione emergono dettagli per certi versi clamorosi.
Il bando non prevedeva un punteggio specifico in caso di progetti definitivi (quello del Comune di Sciacca lo era ma non serviva), prevedeva maggiore punteggio per i Comuni al di sotto dei 20 mila abitanti e punteggi più elevati per le città a maggiore indice criminale. Quest’ultimo dato veniva fornito dalle Prefetture. E, purtroppo, la città di Sciacca, ma anche altre realtà della Sicilia occidentale come Castelvetrano e Favara, che hanno avuto anch’esse bocciati i loro progetti di videosorveglianza, risultano avere un indice di criminalità inferiore a città del nord come Asti, Alessandria. Brescia, Ravenna, Ferrara, Como e altre. Di ciò ci si sorprenderà, ma pare che gli indici si riferiscano a microcriminalità (furti, rapine) e non alla presenza di criminalità mafiosa.
Tra i parametri anche la compartecipazione dei Comuni, ed in questo caso c’era un importo previsto di 100 mila euro. Curioso constatare che sono stati finanziati inoltre progetti di videosorveglianza in città che già dispongono di questo tipo di tecnologia, mentre non sono stati ammessi progetti presentati da città che di questo servizio non hanno mai visto l’ombra.
Giuseppe Recca