VICENDA BIODIGESTORE, IL COMUNE CAMBIA AVVOCATO. SI ATTENDE IL TAVOLO TECNICO PER ESAMINARE LA VICENDA

La vicenda della realizzazione del biodigestore in contrada Scunchipani è lo specchio delle sabbie mobili che presenta l’Italia zavorrata da una burocrazia senza limiti, ma anche senza tempo. Il tempo per la burocrazia è l’arma principale per erigere un muro di gomma tra cittadini e istituzioni, ma anche tra le stessi istituzioni. Anzi, queste ultime sembrano fare a gara con chi utilizza il tempo come leva per tutto bloccare, o per non dare risposte. Ad esempio, sulla vicenda del biodigestore, il Comune di Sciacca si trova come ingrediente di un sandwich tra l’ex Provincia di Agrigento, Enti regionali. In tal lasso di tempo che si protrae sotto l’immunità dei burocrati, le istanze dei cittadini vengono soffocate.

Prima di passare ad un aggiornamento sulla vicenda, la Giunta municipale, con delibera n. 44 del 24 aprile scorso, ha nominato l’avvocato Giovanni Scala del Foro di Palermo in sostituzione dell’avvocato Carmelo Pietro Russo che ricevette l’incarico con determina di Giunta municipale n. 189 del 10 febbraio del 2019.

Nella determina di nomina del nuovo avvocato Giovanni Scala, si prende atto “tuttavia, del mancato perfezionamento del procedimento amministrativo iniziato con la precedente delibera di G.C. n. 189 del 10 dicembre 2019”.

La decisione di sostituire il legale che cura la vicenda del Comune contro la My Ethanol, sorge dalla richiesta del Dirigente del 5° Settore Urbanistica in ordine ad “un eventuale annullamento o revoca in autotutela della P.A.S. (Procedura Abilitativa Semplificata), risulta necessario ampliare il raggio d’azione già individuato con la precedente delibera di Giunta n.189, individuando una figura professionale autorevole che possa fornire una adeguata consulenza legale tesa alla verifica di tutto l’iter procedurale amministrativo che ha coinvolto Enti alla emanazione dei provvedimenti amministrativi finali (A.U.A. e P.A.S.) e financo, qualora ce ne fosse la necessità e previa nuova autorizzazione della Giunta comunale, possa agire in via giudiziale per la tutela di eventuali diritti o interessi giuridicamente lesi”.

Si indica il nuovo legale, il “prof. Avv. Giovanni Scala, del Foro di Palermo, professionista di valore e perfetto conoscitore delle questioni sottese all’istaurando procedimento stragiudiziale, ed eventualmente per la successiva fase giudiziale”.

Nel lungo tempo intercorso tra la sollevazione della vicenda inerente la realizzazione dell’impianto della My Ethanol del Gruppo Moncada e l’attesa delle risposte (che non arrivano) da parte dei vari Enti coinvolti, si inserivano la organizzazioni professionali agricole di Agrinsieme che provvedevano a inoltrare, agli Enti competenti, la richiesta di annullamento o revoca delle autorizzazioni rilasciate.

Sempre nel “frattempo”, la My Ethanol in data 6 marzo 2020 richiedeva variazione all’impianto per la produzione di biometano nell’ambito di lavori già intrapresi rinunciando alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Per ragioni di sintesi, saltiamo qualche passaggio non indispensabile all’aggiornamento della vicenda “cartacea” tra Enti. Andiamo al 23 marzo scorso, siamo in emergenza coronavirus, quando il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, scrive, rispondendo alle categorie professionali, che “questa Amministrazione procederà compatibilmente alla emergenza sanitaria, alla indizione di un tavolo tecnico con il Comune di Sciacca e con la Struttura Territoriale dell’Ambiente di Agrigento al fine di procedere all’esame di tutta la problematica legato allo stabilimento oggetto dell’istanza di annullamento o di revoca in autotutela”. In data 15 aprile, la My Ethanol scrive al Libero Consorzio Comunale di Agrigento  comunicando di “voler formalmente invitare i tecnici della società My Ethanol quale parte del procedimento a partecipare al tavolo tecnico al fine di garantire il dovuto contraddittorio”.

A quanto pare, lo schieramento “di fuoco” predisposto dal Comune, pronto a contestare il progetto del biodigestore, oltre alla professoressa ingegnere Patrizia Livreri e il professore avvocato Giovanni Scala, avrà l’apporto di un chimico specialista. La questione, con l’esplosione della pandemia da coronavirus, assume una dimensione diversa. Entra in gioco l’incidenza delle polveri sottili. Roba non da poco considerato che pare che un ambiente dove sia forte la presenza di polveri sottili in aria sia più idoneo a ospitare il virus.

Tutto propende per un percorso giudiziario. Sarà difficile ricomporre il litigio in sede extragiudiziale.

Filippo Cardinale

QUESTA LA LETTERA DI AGGIORNAMENTO DELLA SITUAZIONE DEL SINDACO INVIATA AL CONSIGLIO COMUNALE

AGGIORNAMENTO DEL SINDACO AL CONSIGLIO COMUNALE