Vicenda Agape-Asp: nessun sfratto. L’onlus potrà continuare l’attività superata l’emergenza dei locali Ser.T
SCIACCA. L’emergenza covid, che ha sconvolto la nostra quotidianità, dura da 18 mesi e lo stato di emergenza è stato prorogato fino al prossimo dicembre. Il mondo sanitario ha subito una profonda scossa ed in modo particolare quello ospedaliero costretto a sostanziali sconvolgimenti nella fase organizzativa e nella erogazione di servizi, concentrando le attenzioni alla pandemia con un virus altamente infettivo.
Anche la struttura ospedaliera di Sciacca ha subito una profonda trasformazione adattandosi all’emergenza. Non bisogna dimenticare che il Giovanni Paolo II è stata struttura Covid fino all’apertura del Fratelli Parlapiano di Ribera.
In tale contesto emergenziale, l’Asp ha dovuto fronteggiare situazioni che hanno richiesto uno sforzo notevole, sacrificando anche un’attenzione particolare che l’Azienda ha sempre rivolto al sociale, alle numerose associazioni presenti nella nostra Sciacca e che profondono un impegno particolare nel volontariato e nell’assistenza ai cittadini, specie quelli diversamente abili.
Nei giorni scorsi è sorta una fibrillazione che trova radice in una comunicazione non aderente perfettamente alla realtà dei fatti. Un verbo, in particolare, “sfrattare” è stato oggetto di una comunicazione che, di fatto, non risiede da nessuna parte. Parliamo della vicenda dello “sfratto” dell’associazione Agape dai locali che sono ubicati all’interno del perimetro ospedaliero.
L’associazione Agape ha meriti indiscutibili nell’attenzione al mondo dei diversamente abili. Meriti e impegno che sono da tutti riconosciuti, Asp compresa. Anzi, tra i sostenitori più convinti.
L’Asp di Agrigento ha stipulato un contratto di locazione con l’Agape, per un periodo di sei anni a far inizio da gennaio 2017. Il canone di locazione è davvero simbolico considerata la cifra di 516 euro annuale. Ma già nel contratto sottoscritto appare evidente la volontà dell’Asp di “proseguire la locazione”.
Quei locali concessi all’associazione Agape, per fronteggiare l’emergenza Covid, sono stati “riutilizzati” dall’Asp per la campagna vaccinale. I locali, nella parte nord-est e in prossimità della via Pompei, sono stati usati per la somministrazione dei vaccini ai cittadini. Un “riuso” da parte dell’Asp comunicato all’associazione Agape il 24 febbraio 2021 (lettera protocollo 35717). Nella stessa lettera, l’Asp di Agrigento dà “atto all’Agape della sensibilità dimostrata, ribadendo la piena volontà dell’Asp di Agrigento di riassegnare i locali perle medesime finalità che perseguono scopi sociali e di solidarietà nei confronti di persone diversamente abili, una volta terminata la grave emergenza epidemiologica in corso, che costituiscono la missione di questa Onlus ed ai quali si associa con piena convinzione e solidarietà l’Asp di Agrigento”. Addirittura, a rafforzare la volontà dell’Asp di proseguire con la concessione dei locali, viene espressamente indicato, nella lettera, che l’erogazione del “canone viene sospesa per tutto l’anno 2021”. Inoltre, l’Asp si fa carico “nel riacquisire i locali per un tempo limitato”, a farsi carico “della custodia e trasloco delle suppellettili e quanto di proprietà dell’Onlus”.
Ma il diavolo ci mette tutto l’impegno a generare ulteriori problemi. Il 13 agosto, sempre l’Asp di Agrigento, con lettera (protocollo 0143230) comunica che a causa del crollo del soffitto dei locali ove era ubicato il Ser.T di Sciacca (ex poliambulatorio di via Gerardi), il servizio viene “trasferito temporaneamente al Ser.T di Ribera”.
Considerati i disagi per tanti cittadini di Comuni limitrofi conseguenti al trasferimento del Ser.T di Sciacca a Ribera, l’Asp dispone “temporaneamente” l’uso dei locali del punto vaccinale, cioè i locali dove operava l’Agape. Nel frattempo, l’Asp di Agrigento ha affidato i lavori per il ripristino del soffitto della sede del Ser.T. di via Gerardi.
E arriviamo al 27 agosto scorso. Sulla base di quanto accaduto e al crollo del soffitto dei locali del Ser.T di Sciacca, l’Asp di Agrigento scrive all’Agape (lettera protocollo 1495356) comunicando che “facendo seguito alla precedente nota protocollo 35717 del 24 febbraio 2021 e al colloquio intrattenuto per le vie brevi il 9 agosto 2021 (tra l’Asp e il rappresentante legale dell’Agape) per motivi d’urgenza ed indifferibili, i locali di cui all’oggetto non potranno al momento essere consegnati a Codesta Associazione”. La lettera dell’Asp di Agrigento “ribadisce la piena volontà, una volta venute meno le esigenze di opportunità che hanno determinato la sospensione del contratto, di riconsegnare i locali per le medesime finalità che perseguono scopi sociali e di solidarietà nei confronti di persone diversamente abili, che costituiscono la mission di Codesta Onlus ed ai quali si associa l’Asp di Agrigento con piena convinzione e solidarietà”.
Abbiamo voluto, noi del Corrieredisciacca, approfondire la vicenda sulla esclusiva scorta di documenti per offrire una corretta informazione. Dai documenti ufficiali che nell’articolo vengono citati, non appare nessuna azione di “sfratto” da parte dell’Asp di Agrigento all’Agape.
Siamo consapevoli del ruolo essenziale e condotto con professionalità delle tante associazioni di volontariato che operano a Sciacca, il cui sforzo e impegno risultano fondamentali.
Siamo, altresì, convinti della necessità di riportare la vicenda sul solco del dialogo reciproco e costruttivo sempre esistito tra le associazioni e l’Asp, ma anche di un più palese impegno dell’altra Istituzione cittadina, il Comune, che deve essere, anch’essa, direttamente impegnata al raggiungimento delle missioni delle associazioni di volontariato, specie quelle che si dedicano ai più deboli.
Filippo Cardinale