VICE PRESIDENTE LO BELLO, DICA QUALCOSA DI TERMALE
EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
L’agrigentina Mariella Lo Bello, vice presidente della Regione e assessore, è la donna più potente del cerchio magico di Saro Crocetta, il presidente della Regione. Resiste al continuo rimpasto della Giunta e pur non presentando nessun conto di consenso elettorale (non è infatti deputata) ha un peso importante nell’ambito del Governo regionale. Conosciamo Mariella Lo Bello nella veste di segretario generale della Cgil agrigentina. Donna intellettualmente onesta, e non solo intellettualmente. Donna determinata, donna combattiva. Così conosciamo Mariella Lo Bello, fino a quando ha rivestito l’importante ruolo sindacale. E se ritorniamo a sollecitare la Lo Bello a rivestire quel profilo appena citato è perché ne sentiamo la mancanza.
Ne sentiamo la mancanza, in modo particolare nella lotta impari che la città conduce contro un Governo regionale sordo alla questione delle Terme. Sentiamo la mancanza del profilo combattivo della Lo Bello nei confronti del grido di disagio e difficoltà dei 50 lavoratori stagionali rimasti a mani vuote e portafoglio ancora più vuoto. Sentiamo la mancanza del profilo combattivo della Lo Bello nei confronti del grido di allarme che si alza da un territorio che nelle terme ha il suo valore aggiunto e prezioso non solo in ambito provinciale ma anche in quello regionale. Sentiamo la mancanza del profilo combattivo della Lo Bello che rimane inerte rispetto alle continue richieste del sindaco della città di Sciacca, la seconda dopo il Capoluogo. Signora vice presidente, siamo desiderosi di vedere uscire dalla sua bocca una parola, dicasi una, spesa a difesa delle Terme saccensi.
E’ semplicemente assurdo, signora vice presidente, la sua refrattarietà rispetto alla gravissima emergenza saccense. Come è assurdo che il suo autorevole ruolo all’interno del Governo regionale non è sufficiente a dare la spinta al rivoluzionario Saro Crocetta, suo presidente e presidente della Regione, a fare un salto a Sciacca per rendersi conto della realtà termale. Una presa d’atto per renderlo erudito, edotto, su un patrimonio di inestimabile valore economico e turistico del quale la Regione è unico socio e titolare del patrimonio.
Sarebbe stata già una rivoluzione, signora vice presidente, risolvere la questione termale. Sarebbe stata già una rivoluzione non gettare le terme in quel baratro in cui è stata spinta. E sono state spinte sotto il Governo Crocetta, del quale lei, signora vice presidente, è autorevole membro. Ecco perché quel ruolo di donna combattiva, di Mariella Lo Bello, ci manca. E ci fa orrore pensare che la combattiva Lo Bello sarà ricordata, dal territorio saccense, come persona che ha contribuito al disastro delle terme saccensi e al triste record di chiusura delle strutture. Cosa mai avvenuta nella storia.
C’è da rabbrividire al sol pensiero, signora presidente. Ma a lei vengono ancora i brividi? Quelli che le davano l’inesauribile forza a condurre battaglie? Anche stavolta non risponderà alle nostre sollecitazioni. Pazienza, per noi, il suo silenzio è solo la conferma che quel profilo da combattente non c’è più. C’è solo l’Aventino sulla questione termale. Posizione che cozza con la Mariella che abbiamo conosciuta.
Almeno una cosa la faccia, signora vice presidente. Dica al suo presidente rivoluzionario che il sindaco di Sciacca gli ha scritto l’ennesima lettera. Stavolta lo ha invitato a Sciacca. Vede a che punto il suo rivoluzionario ha ridotto l’istituzione saccense? A questuare una visita di Saro. Per favore, signora presidente, almeno questo lo faccia. Dica a Saro di dare seguito alla richiesta del sindaco Di Paola. Se riesce nell’intento, ovviamente.