VIALE DELLE TERME LUOGO… DESOLATO. UN PROGETTO PER LA RINASCITA

Una notizia di soldi spesi bene ogni tanto ci vuole. O meglio, di soldi che devono ancora essere spesi e che determineranno sicuramente apprezzamenti. Il viale delle Terme, luogo di grande fascino e attrazione che negli ultimi tempi a causa della chiusura delle Terme è stato quasi del tutto abbandonato e offre un’immagine di desolazione, potrà tornare al suo antico splendore grazie agli interventi programmati dai club service cittadini e dal Comune.

Un progetto che vede in prima linea la nuova presidenza del Rotary Club, e che coinvolge anche We Help, Fidapa, Innerwhell. Prevede la messa a dimora di piante nei punti dove prima c’erano delle belle palme, poi danneggiate dal punteruolo rosso, e la tinteggiatura della ringhiera. I club service hanno incontrato le autorità comunali e illustrato l’iniziativa, aggiungendo che l’ente dovrebbe però intervenire acquistando almeno altre 15 piante per completare l’intervento. E per quest’ultima azione l’amministrazione comunale utilizzerebbe i “famosi” proventi dell’imposta di soggiorno, che in questo caso non verrebbero utilizzati per effimere feste, ma per interventi migliorativi dell’immagine e dell’accoglienza cittadina.

Il lungomare delle Terme è uno dei luoghi più belli del territorio urbano, può essere valorizzato anche con le Terme chiuse: le palme che verrebbero collocate, il miglioramento della sede stradale e delle luci, la riparazione e la tinteggiatura della ringhiera, potrebbero rendere quel posto, oggi desolato, un importante punto d’incontro e di attrazione turistica.

“C’è la nostra disponibilità – ci dice il vice sindaco Filippo Bellanca – ed aggiungo che lo spazio ospiterà anche eventi artistici, compreso quello che sta promuovendo il Rotary”.

L’abbellimento del viale servirà in ogni caso a smorzare la delusione che prende ogni saccense quando arriva in quella zona e trova le strutture termali chiuse. Che sia di buon auspicio per un risultato ben più importante e per rivedere immagini come la foto allegata che risale a 20 anni fa.

Giuseppe Recca