Viadotto Cansalamone, servono altri 10 mln di euro in più (rispetto a 3 disponibili)
SCIACCA- Il Cansalamone chiuso è come un bimbo che nasce, frequenta l’asilo nido e poi percorre i cinque anni della scuola elementare. E’ chiuso da 10 anni, il periodo che va dalla nascita di un bimbo e la sua uscita dal ciclo scolastico delle elementari.
Una storia che si associa a tante altre della nostra città con opere incomplete, con lavori pubblici che difficilmente si completano. Vedi piscina della Perriera, Teatro Samonà, casa per anziani di via Allende. Il viadotto Cansalamone fa da cornice (indegna) a questo pietoso andazzo.
Il tempo passa e i costi lievitano. Oggi servono altri 10 milioni in più rispetto agli iniziali 3. La pandemia ha fatto lievitare i costi e adesso diventa ancora più difficoltoso reperire i necessari fondi. Il vicesindaco, Gianluca Fisco, e l’assessore alla Promozione Strategica del Territorio, Francesco Dimino, ne hanno discusso giorni fa a Roma con i ministri delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e degli Affari Europei, Raffaele Fitto.
“Ho avuto l’opportunità- afferma Fisco – di incontrare e discutere personalmente con i ministri riguardo ai problemi infrastrutturali che affliggono Sciacca. Durante l’incontro, ho sollevato le questioni urgenti relative alle infrastrutture di Sciacca, viadotto Cansalamone, rete fognaria ed idrica, evidenziando la necessità di interventi mirati per affrontare tali necessità. Entrambi i ministri hanno dimostrato un forte interesse per le questioni sollevate e si sono impegnati a valutare possibili soluzioni e azioni adeguate”.
Per i lavori necessari alla riapertura del viadotto Cansalamone sono disponibili poco meno di 3 milioni di euro dei fondi del Patto del Sud. E’ apprezzabile l’impegno degli assessori Fisco e Dimino, ma su questa città volano sopra le teste dei saccensi le solite enunciazioni di politici di alto (ma anche mediocre) spessore.
Auspichiamo che le sollecitazioni di Fisco e Dimino spingano Fitto e Salvini ad intervenire. La speranza è sempre l’ultima a morire.
Filippo Cardinale