Viadotto Cansalamone e l’effetto d’annunzio. “Archiviato” il senso unico alternato

SCIACCA. Esiste, in modo particolare nella nostra città, l’effetto d’annunzio. Non è il cognome del celebre scrittore e poeta, ma l’effetto di una cassa di risonanza che spesso fa solo rumore. La nostra classe cittadina eccelle in tale attività. Basta un non nulla ed è subito comunicato stampa, anche se esso contiene banalità. Ma l’effetto “d’annunzio” fa il suo corso e si spera che la gente “ammucca”.

L’ultimo caso è di ieri con una nota stampa striminzita e congiunta del sindaco Francesca valenti e dell’assessore Roberto Lo Cicero. Si riferisce al viadotto Cansalamone. Tale nota comunica, urbi et orbi, che “inizieranno il prossimo lunedì 11 ottobre le indagini al ponte Cansalamone. Si tratta di indagini propedeutiche al consolidamento strutturale del viadotto”.
Lo staff “investigativo” è guidato dall’ingegnere Antonio D’Arrigo, nella qualità di capo gruppo del Raggruppamento Temporaneo di tecnici a suo tempo incaricati.  “Le indagini proseguiranno nei giorni successivi e sino al completamento”, conclude la nota.

Il viadotto Cansalamone è chiuso da sette anni. Qualche mese fa, l’Amministrazione Valenti fece trasparire la possibilità di una apertura del viadotto Cansalamone a senso unico alternato. Furono rilasciate anche interviste. L’effetto d’annunzio è sempre presente e inseguito: io annunzio, ma poi la gente dimentica. Intanto, smuovo fumo.

Ciò che hanno comunicato ieri il sindaco e l’assessore Lo Cicero è davvero banale. Lo staff dei tecnici inizia le indagini propedeutiche. A che? I lavori di consolidamento del viadotto sono disponibili, da anni, nell’ambito del Patto per il Sud, per una somma di 2,9 milioni di euro ed un progetto redatto dal Genio Civile.

L’assessore Lo Cicero, tenendo presente che i saccensi dimenticano facilmente, lancia la novità che simile alla scoperta dell’acqua calda.

“Il raggruppamento temporaneo diretto dall’ingegnere Antonio D’Arrigo –dice Lo Cicero – avvierà le indagini del tipo strutturale con il prelievo di campioni di calcestruzzo e di acciaio sulle campate e suoi piloni per andare a definire l’intervento da effettuare. Dalla prossima settimana, quando saranno presenti, li convocheremo e solleciteremo un cronoprogramma che comprenda gli interventi di indagine, di progettazione ed esecuzione dei lavori”.  Carramba che sorpresa!

Poi, Lo Cicero preso dall’emozione dell’effetto d’annunzio, anche in vista delle prossime elezioni che si svolgeranno in primavera, tira dal suo cilindro magico il coniglio che tutti conoscono in città. “Il passaggio di lunedì è propedeutico alla conclusione della progettazione esecutiva – dice- e ho capito che si stanno orientando verso un intervento che preveda il recupero della struttura esistente”.

Lo Cicero butta sul tavolo il carico di briscola: “Adesso dipende dal tipo di progettazione che stanno facendo. Se recuperano le pile, intervenendo solo sulla campata che è in pericolo, la tempistica sarà inferiore. Se, invece, prevedono la demolizione di pile e impalcati ci vorrà più tempo”. Ricarramba che sopresa! La Sibilla Cumana pare una dilettante di fronte a Lo Cicero che si sbilancia come farebbe anche un bimbo delle elementari: “Le indagini che saranno eseguite la prossima settimana e nei giorni seguenti stabiliranno in che maniera e, soprattutto, in quali tempi verranno eseguiti i lavori”.

E dire che già lo scorso febbraio proprio l’ingegnere Antonio Pio D’Arrigo, che guida il gruppo di tecnici, effettuò un sopralluogo al Cansalamone.

Poi la certezza di Lo Cicero che cassa ogni speranza, o meglio illusioni, di una apertura del viadotto Cansalamone con un senso unico alternato. “Durante la fase di esecuzione dei lavori D’Arrigo non prevede una possibile riapertura al transito del viadotto”. Insomma, la speranza è che si possa  “programmare interventi per minimizzare i tempi di chiusura”. Dichiarazione di D’Arrigo pronunciata nello scorso febbraio.

Intanto, sono passati otto mesi nel silenzio. E come giochi d’artificio di Ferragosto, si annunzia, in buona sostanza l’iter da seguire per i lavori sul viadotto Cansalamone.

Filippo Cardinale