VERTICE SULLE TERME AL COMUNE DI SCIACCA, NULLA DI NUOVO. ASSENTE LA CITTA’

Hanno risposto all’invito del sindaco, i deputati regionale Vincenzo Fontana, Totò Cascio, Michele Cimino, Giovanni Panepinto ed i parlamentari nazionali Maria Iacono e Angelo Capodicasa.

Nessun esponente del governo regionale presente oggi a Sciacca alla riunione sulle Terme convocata dal sindaco Fabrizio Di Paola con l’intento di responsabilizzare tutti su una questione che è di fondamentale importanza per Sciacca, il territorio e la provincia intera.

Assente la città, assenti gran parte dei lavoratori stagionali, sempre più sfiduciati dal ripetersi di interventi già sentiti. Pochi consiglieri comunali, più assenti quella della maggioranza. Pochi i sindacati e le associazioni nell’aula consiliare, ad eccezione della Cgil con Franco Zammuto e la Cisal con Alberto Sabella.

Hanno risposto all’invito del sindaco, i deputati regionale VIncenzo Fontana, Totò Cascio, Michele Cmino e Giovanni Panepinto ed i parlamentari nazionali Maria Iacono e Angelo Capodicasa. L’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo ha avvisato della sua assenza perchè impegnata a Roma.

Cosa può fare la politica oggi non lo sappiamo, anche il loro ruolo sulla vicenda Terme rischia di essere poco o per nulla incisivo.

Il sindaco Di Paola ha invitato la deputazione del territorio per invogliarla a sensibilizzare il Governo regionale, sempre più sordo rispetto alla questione delle terme.

Ci si aspettava di più, francamente. Ci si aspettava di più dagli interventi dei deputati. E’ stata più l’occasione per ripetere cose già sentite e che, sinceramente, non stimolano più. Qualche “onorevole” intervento è sembrato più la recita di cose suggerite che sensazioni vissute. L’intervento di un parlamentare regionale, in modo specifico, è stato davvero povero e insignificante.

E’ difficile fare la conclusione della giornata istituzionale dedicata alla questione termale. Si ha la sensazione che il sindaco sia come il comandante rimasto solo al timone, con un equipaggio che pare ammutinato.

Si ha anche la sensazione che il sindaco Di Paola debba rendersi consapevole che la battaglia per le terme non abbia un riscontro corale e che, di fronte a questa realtà, debba intraprendere iniziative che siano davvero eclatanti. Tenere alta la tensione sulla questione termale deve essere la priorità dell’agenda dell’Amministrazione, costi quel che costi, anche a scuotere in maniera brusca l’apatia di quella classe politica che ha raccolto il consenso per rappresentare il territorio nel Parlamento più antico d’Europa. 

Non ci resta che sperare, anche perchè la speranza è l’ultima a morire. Le terme, già sono morte.

 

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