Vertice sulle terme a Palermo, Catanzaro più cauto: “Comunità saccense troppe volte illusa. Dal governo regionale aspettiamo fatti concreti”
SCIACCA. “La volontà di affrontare in modo deciso il caso delle terme pubbliche siciliane chiuse e in stato di abbandono e degrado ormai da quasi 10 anni, è un primo segnale di attenzione da parte del governo regionale. Ma oggi ci è sembrato di ascoltare le buone intenzioni di Musumeci quando si è insediato, nel lontano 2017. Spero di sbagliarmi. Spero che cambi finalmente qualcosa”.
E’ quanto ha dichiarato il capogruppo all’Ars del Partito Democratico, Michele Catanzaro, al termine del vertice che si è svolto questa mattina nella Sala del Governo dell’Ars, richiesto a gran voce dalla comunità di Sciacca attraverso il Sindaco Fabio Termine e un Comitato civico che si sta battendo per riaprire le strutture termali di proprietà della Regione chiuse dalla primavera del 2018.
“Apprezziamo le buone intenzioni manifestate dal governo regionale che sta avendo un dialogo con la Cassa Depositi e Prestiti per individuare le risorse necessarie per riqualificare il prezioso patrimonio termale di Sciacca oggi in disuso – dice Catanzaro – spero che le valutazioni fatte ci conducano a decisioni concrete che diano una speranza alla città e al territorio. Ho chiesto al Presidente Renato Schifani in persona di tenere accesi i riflettori su questa vicenda – aggiunge Catanzaro – di non ripetere gli slogan e le frasi fatte del suo predecessore, sempre ligio nel dire che la Regione Siciliana credeva nel termalismo, per poi lasciare le strutture nello stato in cui sono ormai da 8 anni”.
“Sia chiaro che la città di Sciacca ed i suoi cittadini non si lasceranno però andare a facili entusiasmi. Troppe volte sono stati traditi. Insieme all’Amministrazione comunale ed al Comitato civico seguiremo con attenzione ogni fase dell’iter avviato, pronti a “marciare” nuovamente se dovessimo notare che le terme non faranno parte delle priorità del governo regionale”.