VERIFICA CHIUSA, NON CAMBIA NULLA E L’MPA RESTA FUORI

Ha prevalso l’autorevolezza di Fabrizio Di Paola. Sarà rimodulata qualche delega, ma nulla di più. La febbre della maggioranza permane, la cura ha riguardato gli effetti, ma non la causa.

Si è chiusa ieri sera la verifica di maggioranza. L’esito è gattopardiano, motivo per cui l’assetto politico della giunta Di Paola rimane invariato. Nessun assessore in più a Ncd, nessun ricambio. Al massimo, una rimodulazione delle deleghe.

Una cosa è, invece, certa: l’Mpa non entra in maggioranza. Se vuole dare l’appoggio a qualche provvedimento che arriva in aula si accomodi pure, ma nessun ingresso in maggioranza.

Resta conteso, però, l’assessore Salvatore Monte. Ieri sera Calogero Filippo Bono ha sostenuto che il dinamico assessore è di Progetto Sciacca, lista federata con Uniti più Forti, ma il sindaco di Paola ha controbattuto affermando che l’assessore Monte è a lui vicino. La questione sembra sottile, ma in realtà è più complessa. Il nocciolo sta nella questione numerica e di proporzione cencelliana. La presenza in giunta in relazione con il numero di consiglieri comunali.

Fabrizio Di Paola è sembrato deciso ad andare avanti senza sconvolgere la squadra e l’assetto presentati al corpo elettorale e per i quali ha ottenuto consenso e vittoria. Se da un lato il sindaco è deciso ad andare avanti senza nulla cambiare, tranne qualche rimodulazione di delega, rimane ancora acceso il fuoco di chi tenta di far fuori il gruppo di ex Cantiere Popolare. 

Dunque la verifica è chiusa. Quanto durerà? Difficile da prevederlo. La soluzione adottata dalla riunione di maggioranza di ieri sera sembra una panacea. In buona sostanza, abbassa la febbre, ma non aggredisce la causa della malattia della maggioranza. Insomma, si è aggiti sugli effetti e non sulla causa.

Il sindaco Di Paola intende tenere saldamente le redini. Davanti a se ha il risultato di un’elezione svoltasi poco più di 18 mesi fa. Ma per cavalcare bene e serenamente ha bisogno di cambiare marcia, o passo. Insomma, adesso, per rimanere in tema di redini, deve galoppare. Deve individuare tre, quattro, obiettivi di grande respiro e di chiarto interesse collettivo.

Altrimenti avrà davanti a sè la solita corsa a ostacoli che fece cadere dal cavallo il fantino Vito Bono.

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