Venuti: “Il servizio idrico ormai al collasso”. Mentre i sindaci sono soddisfatti, la provincia è in ginocchio
PROVINCIA DI AGRIGENTO. Il commissario prefettizio dell’ex Girgenti Acque, Gervasio Venuti, interviene ancora una volta nel merito delle gravi difficoltà finanziarie che attanagliano la società, già dichiarata fallite.
Lo stesso Venuti afferma che non ci sono più i soldi per pagare le bollette della luce e del telefono, figurarsi per pagare acqua e aziende che forniscono i servizi o i dipendenti. Molti fornitori di materiali e servizi si stanno tirando indietro rispetto agli impegni presi temendo di perdere più di quanto hanno già perso nel recente passato.
La situazione è drammatica. “L’attuale disponibilità finanziaria è assolutamente insufficiente alla gestione del servizio idrico, e la situazione si aggraverà di giorno in giorno dovendo trasferire una quota maggioritaria degli incassi alla gestione fallimentare. Comunque, anche se si incassasse interamente quanto bollettato (e molti utenti hanno già iniziato a non pagare), il rischio crollo sarebbe dietro l’angolo”, ammette Venuti.
Altro aspetto drammatico: “Il personale protesta, i dirigenti minacciano di dimettersi dall’incarico e la gestione commissariale non ha più capacità di influenza sui fornitori e in buona misura anche sui dipendenti. In particolare i fornitori e le imprese accreditate non sono disponibili a qualsiasi tipo di intervento per rilevanti crediti o danni patiti in conseguenza della dichiarazione di insolvenza. Ad esempio, le imprese che effettuano trasporto con cui sono conferiti i fanghi da depurazione sono tutte indisponibili, per problemi legati ai mancati pagamenti. E si registrano anche diffide di interruzione dei servizi del fornitore di telefonia-internet, di stampa e spedizione delle bollette. Tutto ciò porta a ritenere che il servizio pubblico essenziale possa collassare prima della data del 2 agosto, senza che si possa evitare”.
E intanto a Sciacca già succede che le cisterne d’acqua possono essere riempite solo per chi paga in contanti. Come abbiamo riportato ieri nel nostra giornale, una coppia di coniugi anziani in un’abitazione del centro di Sciacca, dove da giorni manca l’acqua, ha richiesto un’autobotte ma le ditte private non fanno consegne per conto del servizio idrico, ovvero la gestione commissariale. Le ditte se il cittadino paga cash l’acqua la consegnano, in modo diretto. E spesso molte famiglie non sono nelle condizioni di farlo. Se questa situazione si allarga, rischiamo di toccare con mano un allarme igienico sanitario, ma anche di ordine pubblico.
Il tutto mentre i sindaci festeggiano la costituzione dell’Aica, il nuovo gestore pubblico che deve garantire il servizio idrico, fognario e la depurazione nella nostra provincia. Una “consortile” nata male, senza soldi, senza capitale per gestire un servizio complesso. Una società che difficilmente potrà gestire il servizio.
I sindaci sorridono, la gente ha sete. Sull’acqua esiste un serio problema di ordine pubblico.
Filippo Cardinale