UOMO MORTO ALL’OSPEDALE DI SCIACCA NEL 2013, EREDI CITANO ASP A GIUDIZIO
Una donna e il proprio figlio minorenne hanno chiesto, davanti al tribunale di Trapani, 600 mila euro di risarcimento danni all’azienda sanitaria provinciale di Trapani ed a quella di Agrigento dopo la morte del marito e padre, avvenuta nel 2013 in seguito ai ricoveri prima all’ospedale S.Antonio Abate di Trapani e poi nel reparto di nefrologia e urologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca.
Secondo gli eredi, l’uomo sarebbe morto dopo “errati trattamenti medico chirurgici”. Il primo ricovero è del 4 marzo del 2013 all’ospedale Sant’Antonio Abate dell’Asp di Trapani, poi dal 14 aprile dello stesso anno, all’unità operativa di Nefrologia e di Urologia di Sciacca, dopo un breve trasferimento alla fondazione Maugeri, all’unità operativa di Neuroriabilitazione. Il 3 settembre l’uomo moriva.
Le due Asp sono state citate davanti al tribunale affinché venga “accertata e dichiarata la responsabilità solidale, per fatto e colpa, del personale sanitario nella causa dell’evento morte”. Per l’Asp di Agrigento non sarebbero emersi elementi di responsabilità per negligenza e imperizia. L’Azienda sanitaria provinciale ha, dunque, deciso di costituirsi in giudizio per sostenere la correttezza dell’operato e per chiedere il rigetto dell’istanza avanzata dagli eredi dell’uomo che è venuto a mancare.