UN SACCENSE PROPOSTO AL RUOLO DI GARANTE PER I DIRITTI DEI DETENUTI IN SICILIA
Giuseppe Arnone, portavoce del movimento “Autonomie per la libertà”, ha proposto ufficialmente al presidente della Regione di nominare il saccense Antonello Nicosia nuovo Garante per i diritti dei detenuti in Sicilia.
Arnone si appella alla capacità del presidente Crocetta di sscegliere incondizionatamente nell’intento di dare vigore ai ruoli attraverso le persone e la loro competenza e non viceversa, affinché non si ricopra uno posto vacante solo a scopo politico come è stato fatto in passato. Arnone sollecita Crocetta ad utilizzare in modo accurato e prezioso la sua autonomia al fine di dare uno straordinario contributo nella costruzione di una dimensione dignitosa della carcerazione te le strutture penitenziarie presenti nel territorio regionale.
“Il garante – scrive in una lettera al presidente – deve creare un ponte tra i due mondi: quello della libertà e quello della reclusione attraverso una voce libera e competente in grado di promuovere il rispetto dei diritti di chi è privato della libertà personale. Serve un professionista conoscitore diretto del microcosmo carcerario in grado di lavorare in sintonia con tutte le istituzioni interessate alle problematiche penitenziarie avendo come fine il reinserimento dei detenuti nella nostra società”. Il garante – aggiunge – dovrà essere esperto delle scienze sociali, dei diritti umani, delle attività sociali nelle carceri, nei centri di servizio sociale e nei servizi sociali degli enti che si occupano del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti”.
Nicosia è un esperto di trattamento penitenziario, dottore in pedagogia, in scienze sociali e in comunicazione, che a tale competenze unisce l’esperienza di una detenzione ingiusta che gli ha permesso di sviluppare un approccio diretto con la popolazione carceraria per l’esempio di reinserimento sociale e professionale manifestato. Nicosia si occupa di carcere da oltre 10 anni, visitandoli, osservandoli, lavorandoci come formatore, volontario, scrivendo e pubblicando di carcere, e non ha nessuna tessera politica.
“Nell’ottica di chi vuole penetrare la dimensione più profonda della rieducazione civica della popolazione carceraria – aggiunge Arnone – tale scelta appare la più significativa sommando competenze professionali ad esperienze umane che sono in grado di determinare una sensibilizzazione ed una presa di coscienza del mondo penitenziario da parte della società civile.