UN PIANO REGOLATORE GENERALE PIENO DI GRAVI “DISCRASIE E ANOMALIE”: PRESENTATE 65 OSSERVAZIONI DAI TECNICI PROFESSIONISTI
“E’ uno strumento urbanistico lontano dalle reali esigenze del territorio e della comunità”, dicono ingegneri, architetti, geologi e geometri
Sessantacinque pagine di osservazioni sottolineando “come il nuovo strumento urbanistico presenti scelte di pianificazione che non sempre sembrano rispondere alle reali esigenze della città di Sciacca ed inoltre presenta delle criticità di carattere amministrativo che rischiano di comprometterne il regolare iter di approvazione per i motivi che di seguito verranno esposti”.
Sessantacinque pagine per elencare e spiegare nel dettaglio un’interminabile lista di discrasie fatte emergere da architetti, ingegneri, geologi, geometri. Ma non solo discrasie, ma anche “gravi anomalie procedurali” che di fatto non hanno consentito al Piano Regolatore Generale di arrivare in Consiglio comunale.
Nella conferenza stampa di ieri, per presentare ai giornalisti il voluminoso documento di osservazioni, ingegneri, architetti, geologi e geometri, hanno evidenziato i punti più eclatanti oggetto delle osservazioni presentate in Comune al Prg.
C’è una questione delle incompatibilità dei consiglieri comunali che nutre forti perplessità. Osservano i professionisti tecnici, “non può non evidenziarsi l’irritualità posta in essere nel momento in cui, spogliando di fatto le competenze proprie del Consiglio Comunale, l’incompatibilità dei consiglieri comunali, a trattare la delibera, è stata maturata al di fuori del Consiglio Comunale stesso e non, come avrebbe dovuto essere, nel corso di una seduta del medesimo organo istituzionale all’uopo dedicata”.
Passiamo avanti. Uno dei punti “gravi” fatti osservare riguarda la discrasia fra la versione del Piano del 2004 e quella del 2010″. Qui è la vicenda assume le sembianze di un giallo, tanto che i professionisti ammoniscono che “ogni altra o diversa modifica apportata all’originaria versione del P.R.G.C. consegnata nel 2004, se non giustificata da uno dei motivi esposti nella relazione, deve ritenersi illegittima ed immotivata, con il rischio, in tal modo, di inficiare l’intero iter approvativo del nuovo strumento urbanistico”.
Sono diverse le anomalie riscontrate tra il Prg del 2004 e la versione del 2010, osservano i professionisti nel documento. Come ad esempio le nuove zone di espansione. “Nella versione 2010 del P.R.G.C., sono comparse nuove zone di espansione, per insediare ben 7.694 abitanti, estese per 1.260.158 mq completamente assenti nella versione 2004. Al fine di definire un ordine di grandezza dell’estensione di tali nuove aree, basti pensare che il P.P. di c.da Perriera, il più grande e popolato quartiere della città di Sciacca, ha un’estensione di circa 1.000.000 di mq. Pertanto, ci troviamo di fronte ad una previsione di nuove aree di espansione che condurranno alla edificazione di una superficie territoriale ancora più grande rispetto al quartiere Perriera (il 20% in più). Nella versione del P.R.G.C. adottata tale differenza, rispetto alle previsioni insite nella versione del Piano consegnata nel 2004, non viene in alcun modo giustificata, anche se si desume discenda dall’errato presupposto di una crescita demografica pari a 12.500 abitanti”.
Questi i punti oggetto delle osservazioni presentate:
disattese le direttive e lo schema di massima
discrasia fra la versione 2004 e la versione 2010 del p.r.g.c. di Sciacca
irritualita’ nella procedura di adozione
errata applicazione dell’art. 39 del d. l.vo n. 33 del 14/03/2013.
errate previsioni demografiche
refluenze dell’errata analisi demografica sui fabbisogni futuri e discrasie nella valutazione del costruito
criteri di localizzazione delle nuove zone di espansione, mancato mantenimento dei diritti acquisiti
le discrasie tra studio geologico e gli elaborati di piano
aree commerciali, artigianali, turistiche ed industriali – assenza di uno studio appropriato
la problematica di capo San Marco, le nuove zone di espansione c4 ad ovest di Sciacca e il nodo degli standard urbanistici (parcheggi aree a verde e ediliza scolastica) calati per le zone c in sede di pianificazione generale come zone omogenee
destinazione d’uso area ex stazione ferroviaria, sedime ferroviario ed aree limitrofe. incongruenza tra schema di massima, prg prima versione e prg adottato
zone agricole
piano a.s.i.
zona “b6” nella c.da Perriera