Un albero di ulivo per ricordare uno dei primi saccensi morti per coronavirus

SCIACCA. La moglie e le figlie di Franco Bondì, uno dei primi saccensi morti di coronavirus, in memoria del congiunto hanno donato al Comune di Sciacca un albero di ulivo di 25 anni e ne hanno curato la collocazione all’interno del giardino del Museo del Carnevale. Con tale gesto si è inteso ricordare la forza con cui Franco, impiegato postale in pensione, ha affrontato in solitudine la sua battaglia contro il virus ma anche la sua passione per la campagna.

Dopo la collocazione dell’albero, ieri sera nella Chiesa Beata Maria Vergine di Loreto, la famiglia di Franco Bondì ha partecipato ad una messa a lui dedicata in occasione dell’anniversario del decesso, alla quale ha preso parte anche l’amministrazione comunale rappresentata dall’assessore Roberto Lo Cicero.

Il signor Bondì ha contratto il virus mentre si trovava ricoverato all’ospedale di Sciacca nel reparto di medicina, ed è poi morto all’ospedale di Caltagirone in solitudine, come tanti altri, senza il conforto di una carezza né la possibilità di un funerale.

La famiglia, nelle scorse settimane, ha scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella raccontando questa triste esperienza.

Tramite il Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Quirinale il Presidente ha fatto pervenire un messaggio, etto ieri durante la messa di suffragio . “Le assicuro – si legge nella missiva del Quirinale – che il Capo dello Stato non mancherà, ove possibile, di far sentire la propria voce presso gli organi preposti affinchè vi sia un maggior impegno verso ogni singolo malato, al quale si possano sì dedicare tutte le cure sanitarie ma anche le premure speciali dei familiari, nel rispetto della sicurezza.” Il Presidente Mattarella ha poi rinnovato ai familiari di Francesco Bondì i suoi sentimenti di commossa partecipazione e vicinanza nel dolore.