Turismo Sicilia, metà delle strutture che richiedono CIR sconosciuta al sistema di registrazione regionale
Sono 10.883 le strutture ricettive censite in Sicilia dalla Regione attraverso il Codice Identificativo Regionale, il cui termine di comunicazione è stato di recente prorogato al 31 dicembre. Secondo le prime verifiche, circa la metà di queste strutture era totalmente sconosciuto al sistema di registrazione dei flussi turistici.
Ci sono dunque migliaia di piccole attività che fino ad oggi, anche con l’aiuto della normativa, sfuggivano ai controlli e soprattutto alla verifica dei requisiti di qualità che sono molto importanti per fare crescere la proposta del turismo siciliano ed eliminare il più possibile l’improvvisazione. Il Cir, istituito lo scorso luglio, nasce con l’obiettivo di garantire un’offerta turistica trasparente, contrastare forme irregolari di ospitalità e tutelare chi fa turismo in modo onesto e seguendo le regole. Devono farne richiesta tutte le strutture ricettive compresi agriturismo, alberghi diffusi, condhotel, marina resort, alloggi per uso turistico in affitto per brevi periodi (inferiori a 30 giorni) e case vacanza.
Il Cir deve essere ben visibile accanto alla denominazione della struttura negli annunci, nelle pubblicità e nelle piattaforme anche se ospitate in serve all’esterno dell’Unione europea. La proroga garantirà, nel frattempo, la continuità delle attività alle strutture ricettive ancora non regolarizzate che altrimenti sarebbero dovute uscire dalle piattaforme web di prenotazione degli alloggi.