TURISMO, QUANTO PERDE SCIACCA CON LA CHIUSURA DELLE STRUTTURE RICETTIVE
Oltre all’emergenza sanitaria, di primaria importanza, e la continua e aggiornata informazione che noi giornalisti offriamo alla popolazione, non possiamo considerare gli effetti negativi che si riverberano sul tessuto economico e produttivo.
Tutte le attività che non sono di primaria necessità sono ferme. Sciacca vive anche, e in modo corposo, di turismo che ossigena un indotto ampio con decine e decine di milioni.
La chiusura annunciata delle grosse strutture quali Aeroviaggi e Verdura Resort fino a maggio, comporta inevitabilmente a fare dei conti essenziali. Senza dimenticare che centinaia e centinaia di lavoratori, soprattutto stagionali, sono rimasti senza occupazione.
Ma c’è un effetto numerico ben visibile. Nei mesi di chiusura a causa dell’emergenza coronaviru, alle casse comunali verrà meno l’introito derivante dall’imposta di soggiorno per 350.000 euro e in città verrà meno una presenza di turisti (Tra alberghi e B&B) di 117.000 presenze.
Sono cifre da paura e che riguardano il settore ricettivo. E’ ovvio che la mancanza di 117.000 presenze avrà riflessi negativi sull’indotto come la ristorazione in città, bar, pizzerie. E l’indotto non riguarda solo Sciacca, ma i paesi limitrofi che beneficiano del flusso turistico che soggiorna a Sciacca.
Le cifre riportate riguardano solo l’introito da imposta di soggiorno e il numero delle presenze turistiche. E’ evidente a tutti che verrà meno un indotto di centinaia di milioni di euro, basta pensare alle forniture, occupazione, etc.
Finita l’emergenza sanitaria, saremo al cospetto di una crisi economica di proporzioni post belliche. Rimettere la macchina economia e produttiva in movimento richiede tempo, non si fa certo dall’oggi al domani.
Filippo Cardinale