Turismo, il protocollo “Clean & Safe” in Svizzera è un esempio di quello che nell’agrigentino si può creare

SCIACCA.  Credo che come è costante della Sicilia, e appunto del saccense, anche questo post lockdown sta vedendo la nostra area geografica in ritardo sulla ripresa, a paragone con le altre Regioni e zone turistico-attrattive. In Sardegna tanto quanto in Toscana e nel Lazio (senza considerare volutamente l’ambito extra nazionale) si hanno le idee ben chiare sulla visione del prossimo futuro turistico.

I precedenti citati competitor non stanno con le mani in mano e sono ovviamente agguerriti per “accalappiarsi” questa nuova fetta di mercato che vede chi ha voglia di far vacanza in maniera sicura, pronto alla ripartenza, per questo che la parola d’ordine deve essere sicurezza e sanificazione.

Oggi dobbiamo pacificare che il solo “bel mare” non basta e non considerare più, che avere una struttura recettiva in una bella zona basti ad attirare flussi di vacanzieri. Voglio soffermarmi sul piano politico-turistico.  Ad ogni cambio di amministrazione comunale abbiamo costatato l’azzeramento del lavoro fatto con l’amministrazione precedente. Questo non può più verificarsi. La linea generale deve essere il “tourism network”, prima si capisce che ormai non si può ragionare con la connotazione dell’arare il proprio e solo orticello e prima si spiccherà il volo con idee chiare e con un’unica linea da seguire.

Il protocollo “Clean & Safe” in Svizzera è un esempio (in grande) di quello che nell’Agrigentino si può creare. Il riunire sotto un unico marchio quello della sicurezza “Covid Free” alloggi, gastronomia, Spa, trasporti, cultura museale, enogastronomia è la carta vincente per il prossimo futuro, i Destination Manager possono fornire le buone idee e le linee guida ma il canale deve essere biunivoco e dall’altra parte ci deve essere un Amministrazione attenta, consapevole e disposta a remare in una nuova e difficile rotta.

Questa mia analisi in primo luogo vuole rassicurare con uno spiraglio quell’elevatissima percentuale  di albergatori che ancora oggi restano chiusi per giusta paura di contagi e di linee guida poco chiare da parte delle amministrazioni.

La riapertura dell’area Schengen obbligherà chi vuol riprendere la propria attività a fornire delle rigidissime garanzie e sono dell’opinione che anche questo potrebbe essere un freno alla ripresa,ma è uno “spauracchio” che deve essere subito affrontato perché come dicevo prima, il turista vorrà essere tranquillizzato fin dalla prenotazione, sulla sanificazione del posto e sulla social distance. Ovviamente si aggiudicherà la prenotazione chi offrirà misure di prevenzione più elevate.

Un’altra analisi da affrontare è quella dei trasporti che nella nostra area non ci aiutava prima e continua a non farlo oggi e per questo che chi prospetta un esperienza nella nostra zona deve anche non tralasciare la questione trasporti magari con servizi dedicati.

Vorrei concludere riportando la nuova e univoca parola d’ordine: Protocollo Covid Free.

 Daniele Ciaravella