TURISMO, IL BOOM C’E’…MA POTREBBE ANDARE ANCORA MOLTO MEGLIO
Mancano i posti letto delle strutture chiuse di Torre Macauda e Terme. Ma manca anche una vera cultura del turismo da parte della città nella sua interezza
I turisti ci sono, si vedono, e lasciano soldi per le casse comunali. Ma anche per esercenti e commercianti. I darti sono tutti al positivo, come le presenze e come gli introiti derivanti dall’imposta di soggiorno. Questi ulimi sono inconfutabili. Più entrate dall’imposta significa più presenze. I primi due trimestri dell’anno in corso dimostrano un incremento di entrate, dunque più presenze. Un ruolo importante l’ha avuto il Verdura Resort, aperto d’inverno quando gli alberghi di Aeroviaggi, invece sono chiusi.
E’ facile, giunti a questo punto, cioè nel pieno della stagione stiva, prevedere che aumenterà il gettito derivante dall’imposta di soggiorno di almeno il 10% rispetto allo scorso anno. Quest’anno, molto probabilmente il Comune incasserà 70-80 mila euro in più rispetto allo scorso anno. Un aumento delle presenze che conferma Sciacca tra le mete turistiche.
E qui il dilemma che divide ottimisti e pessimisti. Quest’ultimi sono scettici a definire Sciacca città turistica. Nemmeno Amleto riuscirebbe a risolvere l’interrogativo. A parte la natura pessimista di tanti saccensi, pronti a criticare la qualsiasi, pronti ad avere ogni sorta di soluzione ai problemi, rimane un punto: la Città potrebbe dare molto di più, specie in termini di servizi. Non v’è dubbio, però, che nella erogazione dei servizi entra anche una cultura turistica che molti saccensi non hanno. Ad iniziare dall’amore per la propria Città, dimostrandolo con l’iniziare a sporcare di meno, a rimuovere culture che provocano parcheggi selvaggi, a fare rumore, a non avere cura della cosa pubblica.
Sciacca potrebbe incrementare di molto, almeno il 20%, le presenze turistiche. Mancano posti letto. O meglio, posti letto che sono stati “chiusi”. Il complesso alberghiero Torre Macauda e le Terme, chiuse per motivi diversi, il rpimo per fallimento, il secondo per inettitudine della Regione, garantivano altri 2.500 posti letto. Per quanto riguarda l’offerta dei servizi, Sciacca è penalizzata anche (ma non solo) dei tagli dei trasferimenti statali e regionali. Ma a monte c’è una mancata programmazione, da sempre. Chilometri di costa sono privi di semplici rubinetti per consentire, quanto meno, il lavaggio dei piedi per scrollarsi la sabbia. Accessi al mare sono da terzo mondo. Le pulizie delle spiagge vengono effettuate regolarmente in ritardo.
Il centro storico è una bolgia per via dell’indecisione di costituire l’isola permanente. Cosa difficile realizzare perché necessitano parcheggi. Una storia che non finisce mai, che si rimanda da amministrazione ad amministrazione comunale, nessuna delle quali riesce a realizzare un progetto. Eppure di progetti interessati ne esistono almeno o due. Ma giacciono nei cassetti comunali.
Peccato non potere sfruttare al massimo la congiuntura favorevole. Le instabilità di vari paesi del Mediterraneo, o del mediorentali del flusso turistico, stanno dirottando le presenze turistiche in Sicilia. E’ inoppugnabile: se le Terme avessero continuato a funzionare, se Torre Macauda fosse stato dato in gestione, le cose sarebbero andate ancora meglio. Sciaccamare fa la parte del leone e conferma, addirittura aumenta, i flussi degli anni scorsi. Gran parte delle zone di Sciacca risultano ancora bisognosi di interventi di pulizia e di scerbatura. Cosa che fa accendere il dibattito su una migliore utilizzazione degli introiti dell’imposta di soggiorno.