Turismo e cultura, idee e spunti per una vera crescita

The big apple” è un vecchio slogan utilizzato per la prima volta per promuovere New York nel mondo. Oggi non è più uno slogan, chiunque nel mondo sa che “The big apple” si riferisce a New York e non c’è dubbio alcuno sul fatto che sarà sempre così. E nessun presidente Usa ha mai pensato, al suo arrivo, di modificare tale slogan.

Ecco, con questo esempio vogliamo dire che solo con una svolta culturale le città possono crescere. Soprattutto quelle che hanno ambizioni turistiche, che si vantano di avere il mare più bello, i monumenti più antichi, il carnevale più d’Italia, la ceramica più originale.

Assurdo abbandonare nel cestino dei rifiuti le buone idee. Assurdo che ogni nuovo corso politico-amministrativo cancelli il passato e faccia di tutto per mettere la propria firma, anche con gli slogan, sulle iniziative che riguardano le caratteristiche del territorio. Mi vengono in mente negli ultimi venti anni tre slogan diversi, ma ce ne sono stati altri tanti quante sono state le varie amministrazioni: “Sciacca… è turismo”, “Sciacca è…” Sciacca just love it…”, “Sciacca da amare”. Tutti hanno voluto mettere la propria firma, ma nessuno se ne ricorda più. 

L’emergenza Covid ci insegna che non basta l i social con i “Ce la faremo” e “Andrà tutto bene”: solo stando vicini e uniti, al di là del colore politico, si può fare crescere un territorio a farlo rialzare dalle difficoltà.

Se fino ad oggi non c’è stata una rivolta sociale contro la politica rissosa, è solo perchè alcuni ammortizzatori come Reddito di cittadinanza e aiuti vari distribuiti grazie a fondi regionali e statali, hanno permesso a gran parte della popolazione di vivere dignitosamente. Non è più il tempo di mettersi alla guida di una città trascurando le buone idee del passato.

L’esempio dello slogan vale per ogni altro tipo di riflessione: una città e un territorio che presentano al mondo i propri gioielli ogni anno con motivi attrattivi diversi, non attireranno mai nessuno.

La Toscana da anni si gioca la carta ecologica con “Per un turismo sostenibile”. Il Lazio si propone con “Un viaggio nel cuore dell’Italia”, l’Umbria con “Cuore verde d’Italia”. Le Marche usano lo spirito del web con l’hashtag “#destinazione Marche”. E poi “L’Abruzzo che ci piace” e “Piacere Molise”.

La sfida del terzo millennio, quella di attirare, anche solo a parole, i turisti, è avere lo slogan giusto, che non cambi ogni anno ad ogni cambio di squadra o allenatore. Questo sembra essere fondamentale per una città e un territorio che in modo concreto potrebbero vivere solo di turismo. Ancora di più in questo momento.

E, se occorre, invece di iniziative approssimative tra amici e parenti solo perchè si può avere un servizio a titolo gratuito, si coinvolga per una volta un esperto e si pianifichi, pagando per il lavoro svolto da professionisti, uno slogan o un messaggio di comunicazione che diventi universale. 

Giuseppe Recca