Turismo: con il Codice Identificativo emergono in provincia oltre 2 mila attività sommerse

Senza il Cin le strutture turistiche non potranno accedere più alle piattaforme on line di prenotazione

Le strutture alberghiere censite in provincia di Agrigento sono passate dalle 750 nel luglio 2022 alle 2.800 di oggi. E’ il dato che emerge forte alla vigilia della nuova data di scadenza del processo attivato dalla Regione Siciliana prima, e dal Ministero del Turismo dopo, finalizzato a mettere ordine al settore ed avere un quadro preciso dei flussi turistici mensili e annuali.

La lotta all’abusivismo ed alla crescita di una proposta di accoglienza di qualità, prevede per tutte le imprese turistiche, a partire dal prossimo 1 settembre 2024, l’obbligo di dotarsi del Cin, il “Codice identificativo nazionale”, allo scopo di dialogare con la piattaforma nazionale elaborata dal Ministero del Turismo. Tale adempimento riguarda tutti, hotel, affittacamere, B&B, agriturismo, case vacanza, ma anche chi opera come locazione turistica e breve. In Sicilia un codice regionale era già stato istituito nel 2022 con la denominazione di Cir, Codice Identificativo Regionale, ed aveva permesso di fare emergere una illegalità diffusa.

Passare da 770 imprese censite a 2800 è un grande risultato, ma ora questo lavoro deve confluire nella piattaforma nazionale ed è finalizzato ad un altro aspetto fondamentale, quello che imporrà a tutte le piattaforme internazionali del turismo (Booking, Expedia, Airbnb, Bed and Breakfast.it e altre) di non pubblicare più annunci di strutture senza il codice, pena il pagamento di una multa per ogni struttura che non lo possiede. La norma prevede che la mancata esposizione del CIN, su annunci online o all’esterno dell’immobile in cui si esercita l’attività, comporterà una multa per la struttura. Per richiedere il Cin è necessario fornire i codici catastali dell’immobile dove si svolge l’attività.

“E’ una misura che garantisce un’offerta turistica trasparente sul territorio e contrasta forme irregolari di ospitalità – ci dice Francesco Picarella di Federalberghi – c’è ancora qualcuno che agisce in modo irregolare c’è, ma sono certo che sarà costretto ad uniformarsi. Tutto questo è positivo. Attendiamo lo switch, ma siamo di fronte ad un processo che prima o poi verrà definito in modo compiuto. C’è l’interesse da parte di tutti di regolarizzare l’attività di un settore trainante della nostra economia”. Picarella manifesta poi non poche perplessità di fronte agli aspetti burocratici e amministrativi per l’istituzione del Cin: “La Regione Siciliana continua ad elaborare i dati delle presenze turistiche basandosi sulle 770 censite due anni fa – aggiunge – e questo mi fa capire che gli uffici non sono pronti per acquisire in modo diretto tutta questa gran mole di dati. Le difficoltà ci sono, la Regione deve mettere in campo azioni per venire incontro a questo importante provvedimento”.

Anche Ezio Bono, di Confcommercio, valuta positivamente il Cin, ma auspica tempi celeri: “La provincia di Agrigento per migliorare ancora la propria offerta turistica deve cominciare ad offrire servizi di qualità – dice – con il Cin si potrà fare e spero che i tempi siano celeri”.