TRUFFE IN AGRICOLTURA, MAXI BLITZ NEL SIRACUSANO
Ci sarebbe anche un notaio, oggi deputato regionale che guida il gruppo di sicilia democratica dopo lo strappo con gli ex compagni passati in Sicilia Futura, fra le persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri di Siracusa che hanno smantellato un’organizzazione specializzata nelle truffe in agricoltura.
I militari del comando provinciale aretuseo a e del nucleo antifrodi di Roma stanno eseguendo 13 ordinanze cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa a conclusione di mesi di indagini. Secondo l’inchiesta della procura di Siracusa il gruppo criminale, avvalendosi di atti pubblici falsi, rogati dal notaio Giambattista Coltraro (deputato regionale del gruppo Sicilia Democratica, risultato il più ricco all’Ars nel 2014) tra il 2011 ed il 2014, e anche con intimidazioni e danneggiamenti, avrebbe acquisito la disponibilità di oltre 2 mila ettari di terreno appartenenti ad ignari proprietari e, con la complicità di ispettori dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, avrebbe conseguito erogazioni pubbliche per oltre 200 mila euro.
I reati contestati sono associazione per delinquere, tentata estorsione aggravata, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche, corruzione e falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici. Emessi un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonino Carcione, 46 anni di Lentini (Siracusa); 10 ordinanze di custodia agli arresti domiciliari, tra i cui destinatari risultano due dipendenti e due collaboratori della Agea; una misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; un’ordinanza di divieto temporaneo di esercitare la professione notarile per 10 mesi nei confronti del notaio Coltraro.
Secondo quanto scoperto il gruppo si sarebbe appropriato in modo fraudolento, con minacce, intimidazioni e danneggiamenti di centinai di terreni per sfruttare le erogazioni pubbliche in economia e nell’allevamento. Sono stati inoltre sequestrati a livello preventivo oltre 500 terreni del valore di oltre 3 milioni di euro e la somma di 175 mila euro. Secondo gli inquirenti l’organizzazione avrebbe estorto ai legittimi proprietari, oltre 2 mila ettari di terreno. I reati contestati vanno dalla truffe, al falso, al riciclaggio ed altro nell’ambito dell’agricoltura.