TRUFFA UE, SEQUESTRO POLO ONCOLOGICO (LATO) DI CEFALU’
La Procura di Palermo indaga su una presunta truffa all’Ue da 12 milioni da parte del Laboratorio di tecnologie oncologiche (Lato) convenzionato con l’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù. Nell’ambito dell’inchiesta è stato disposto il sequestro per equivalente della società.
Nell’indagine sarebbe coinvolto anche Ferruccio Fazio, ex ministro alla Salute, presidente della società dal 2005 al 2008. Indagati inoltre il presidente Antonio Emilio Scala e Maria Cristina Messa, responsabile dei progetti di ricerca e formazione. La società avrebbe gonfiato i costi di un progetto di ricerca sui tumori al seno.
I costi gonfiati riguarderebbero un progetto che prevedeva lo studio e il trattamento dei tumori della mammella. Nell’inchiesta della Procura Lato è chiamata a rispondere, in quanto beneficiaria dei contributi, dell’illecito amministrativo previsto quando la truffa viene commessa ai danni dello Stato o di un ente pubblico.
I finanziamenti previsti ammonterebbero a 21 milioni di euro, di cui più di 12 già erogati. La Lato ha un rapporto di convenzione per alcuni servizi di diagnostica con la fondazione San Raffaele Giglio che gestisce l’ospedale di Cefalu’. Il progetto “Polo Oncologico di Cefalù” – è scritto sul sito della Fondazione – nasce su progetto dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare Cnr, socio di maggioranza della costituita società consortile a responsabilità limitata denominata “Laboratorio di tecnologie oncologiche HSRGiglio” (Lato), con sede a Cefalù.
Della stessa fanno parte la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, la Comecer Spa e la Tecnodim srl. Il progetto, finanziato dal Ministero per l’Università e la Ricerca e dal Cipe, prevede oltre al Centro di bioimmagini e radioterapia la costruzione di un nuovo edificio adiacente l’ospedale di Cefalù che ospiterà ulteriori e sofisticate tecnologie oncologiche e un reparto di “Oncologia Medica Sperimentale”. Nel polo oncologico di Cefalù operano 35 ricercatori.