TRUFFA ALL’INPS, INDAGATE 32 PERSONE. LAVORATORI IN SOCIETA’ FANTASMA
Non cessa la lotta contro le truffe. La Guardia di Finanza ha concluso l’operazione denominata “le anime morte. Le fiamme gialle della tenenza di Canicattì, diretti dal sostituto procuratore Andrea Maggioni, hanno scoperto, al termine di una complessa attività investigativa una truffa ai danni dell’Inps perpetrata da due imprese agricole operanti in diversi comuni dell’agrigentino.
La guardia di finanza ha notificato le conclusione indagini. Si tratta di un’operazione tesa reprimere truffe in materia di contribuzioni pubbliche.
Le investigazioni della Guardia di Finanza e l’analisi della documentazione contabile effettuata hanno consentito di smascherare un fraudolento modus operandi posto in essere dai due titolari delle aziende che, mediante la presentazione di documenti attestanti rapporti di lavoro in realtà del tutto inesistenti, hanno indotto in errore l’Inps in ordine all’esistenza di tali ditte, all’effettivo svolgimento delle cosiddette “giornate agricole” da parte dei braccianti formalmente assunti e alla sussistenza in capo a quest’ultimi dei requisiti necessari per aver diritto all’erogazione delle indennità, consentendo così a complessivi 32 lavoratori fittizi l’indebita percezione, negli anni 2008, 2009, 2010 e 2011, di indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) per un ammontare complessivo pari a circa 150.000euro.
Il presupposto- spiega la Guardia di Finanza in una nota stampa- per aver titolo all’erogazione dell’indennità è, oltre allo stato di disoccupazione, quello di aver svolto nell’anno di riferimento attività bracciantile per un numero minimo di giornate lavorative. Numerosi gli elementi oggettivi che hanno portato i finanzieri a dimostrare la fittizietà delle imprese agricole coinvolte: la completa assenza di sedi operative, l’omessa presentazione delle previste dichiarazioni dei redditi, l’assenza di qualsivoglia bene strumentale atto alla conduzione dell’azienda nonché dei requisiti minimi necessari per poter svolgere una qualsiasi attività d’impresa agricola.
Le fiamme gialle hanno deferito all’autorità giudiziaria competente i titolari delle aziende e tutti i lavoratori “fantasma”, per essersi resi responsabili, tra l’altro, del reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps.
La Procura della Repubblica di agrigento, al termine degli accertamenti, nei giorni scorsi ha emesso gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, che sono stati notificati ai 34 responsabili .
L’operazione ha confermato la gravità e l’estensione del fenomeno delle truffe ai danni dell’Inp. collegate alle false assunzioni di braccianti agricoli, metodiche fraudolente particolarmente diffuse nelle zone la cui economia vede una forte presenza dell’agricoltura .