TRIVELLAZIONI NEL MEDITERRANEO, IL GOVERNO RENZI PUNTA AL RADDOPPIO DEGLI IDROCARBURI
Il Comitato Stoppa la Piattaforma accusa il Governo nazionale di “facilitare gli iter autorizzativi alle estrazioni di combustibili on-shore e off-shore
“Nella tendenza, che riteniamo oggettiva, ad una progressiva eliminazione dei combustibili fossili, troviamo insensata la scelta dell’attuale governo Renzi e del SEN (Strategia Energetica Nazionale), di puntare sul raddoppio degli idrocarburi in Italia”.
Lo sostiene il comitato Stoppa la Piattaforma che fa riferimento al Decreto “sblocca Italia” nel quale, “non solo tende a facilitare l’iter autorizzativo alle estrazioni di combustibili fossili on-shore ed off-shore, ma per fare ciò supera forzatamente ed in costituzionalmente quelle che sono le prerogative territoriali regionali, in barba alle richieste che provengono dal territorio”.
Il comitato Stoppa la Piattaforma solidarizza con l’iniziativa pacifista di Greenpeace che è avvenuta questa notte nel Canale di Sicilia, al largo della costa di Licata, nella piattaforma off-shore dell’ENI Mediterranea Idrocarburi. “L’azione di Greenpeace è stata un azione dimostrativa di assoluta contrarietà al decreto “Sblocca Italia” (Dl 133/2014)- sostiene il Comitato- che promuove una deregulation selvaggia delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi a mare, favorendo le grandi compagnie petrolifere ed i loro voraci interessi. Il governo Renzi vuole dare il via libera allo sfruttamento delle scarse riserve di petrolio presenti sotto i nostri fondali”.
“Noi del comitato Stoppa la Piattaforma- conclude la nota- ci troviamo d’accordo con quanto fatto e portato avanti da Greenpeace e troviamo che l’Italia, avendo la Presidenza di turno del Consiglio UE, dovrebbe guidare l’Unione verso obiettivi più ambiziosi di difesa del clima, puntando con decisione su fonti rinnovabili ed efficienza energetica e consegnando al passato le fonti fossili”.