TRIBUNALE: OUA E ORDINI FORENSI MINORI APPROVANO DELIBERE CONTRO REVISIONE GEOGRAFICA GIUDIZIARIA. ECCO I DOCUMENTI
Sulla vicenda che riguarda la soppressione dei Tribunali minori, e dunque quello di Sciacca, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana e il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori, hanno, nelle rispettive asssemblee, deliberato i documenti che pubblichiamo:
ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA UNITARIA NAZIONALE
La Giunta dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura riunita in Roma il 9 settembre 2011, in Via G. G. Belli,27
VISTO
l’art. 1 del disegno di legge, d’iniziativa del Governo, approvato al Senato e recante la delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, che modifica il Decreto legge n. 138/2011 (manovra economica bis)
PREMESSO
Che si ribadisce l’esigenza di affrontare con speditezza le problematiche legate alla geografia giudiziaria ma ciò non può avvenire in termini settoriali o limitati solo ad alcuni Uffici dovendo invece comportare una ampia e complessiva disamina delle esigenze socio – economico – territoriali di tutti gli Uffici dove si amministra Giustizia, siano essi del Giudice di Pace, Sezioni Staccate di Tribunale, Tribunali e Corti di Appello
RILEVATO
Che la geografia giudiziaria non può formare oggetto di interventi affrettati e sommari perché richiede se si vuole intervenire in via definitiva e senza irreparabili danni per i cittadini:
1) un attento e approfondito esame della struttura sociale ed economica dell’intero territorio nazionale;
2) un’ analisi non esclusivamente quantitativa, ma essenzialmente qualitativa dei singoli dati territoriali che dovranno essere “certi” e “verificati” e la cui raccolta deve avvenire con la collaborazione dell’ avvocatura locale, categoria in grado di fornire indicazioni reali di riferimento sui bisogni delle specifiche realtà locali;
3) un’attenta analisi e verifica del risparmio effettivo scaturente dalla riorganizzazione che deve necessariamente derivarne tenuto conto dell’incidenza dei costi, anche ambientali, conseguenti al pendolarismo dell’utenza e degli operatori.
4) la verifica che non siano venute meno nel tempo le esigenze di salvaguardare il valore della giustizia di prossimità che avevano portato ad istituire le attuali sedi di Tribunale;
CONSIDERATO
Che le tematiche legate alla geografia giudiziaria, così fondamentali nel rapporto che vi è tra il cittadino e la giustizia ed in particolare su un rapido, efficiente e paritetico funzionamento di tutti gli Uffici, non possono essere trattate e decise sotto la spinta dell’emergenza e soprattutto con lo strumento della delega legislativa, che di per sé esclude ogni forma di contraddittorio costruttivo con le parti coinvolte da tali sostanziali modifiche, né possono formare oggetto di soluzioni definitive senza consultazione, discussione e dibattito tra gli operatori del settore.
EVIDENZIATO
– Che è erroneo ritenere che la “riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari”, ai fini di una maggiore efficienza e risparmio, debba avere quale, criterio guida, quello indicato al punto a) della proposta governativa e cioè la riduzione degli uffici di primo grado.
Un’ efficiente, attuale ed economicamente utile, riorganizzazione giudiziaria non si attua attraverso la immotivata soppressione di alcuni Tribunali solo perché non aventi sede in capoluogo di provincia, ma piuttosto, come l’OUA ha da tempo indicato, attraverso la ridistribuzione sul territorio del carico di lavoro dei singoli Uffici, con attribuzione a questi di porzione di territorio dei circondari limitrofi, creando conseguentemente strutture il più omogenee possibile in termini di territorio, popolazione e organici.
E ciò indipendentemente dal fatto che oggi un Tribunale abbia sede in capoluogo di Regione, Provincia ovvero solo in un Comune.
Assumere quindi come area prioritaria di intervento riequilibrativo del carico di lavoro e territoriale, quello esclusivamente provinciale, appare particolarmente limitativo e penalizzante, oltre che contraddittorio in un momento in cui la Provincia è in predicato di soppressione.
Per una ottimale distribuzione delle risorse è indispensabile quindi superare i confini geografici provinciali e riferirsi piuttosto a quelli del distretto della Corte d’Appello o alla Regione, qualora vi siano più sedi di Corte di Appello.
Questo criterio appare più utile per pervenire, all’interno di aree in genere omogenee, alla migliore ridistribuzione del carico di giustizia tra gli Uffici presenti.
Ciò consentirà oltretutto di rispettare il dettato costituzionale consentendo a tutti i cittadini uguali condizioni di accesso alla giustizia e quel che è più importante uguali termini di decisione.
Criterio altresì utilizzabile per le sezioni staccate, laddove non appare certo condivisibile anteporre il principio della soppressione generalizzata a quello della ridistribuzione e mantenimento di quei presidi che, per particolare lontananza dalla sede del Tribunale o per particolare estensione di territorio o elevata urbanizzazione, richiedono che il processo si svolga effettivamente in loco, con contestuale attribuzione dell’intera trattazione monocratica.
RILEVATO
– Che è improponibile la previsione di soppressione e/o accorpamento, con criteri per altro non specificatamente individuati, di solo alcuni Uffici della Procura presso i Tribunali, con ciò comportando un sostanziale aggravio in termini di efficienza e costi della giurisdizione penale
RITENUTO
– che alla revisione della geografia giudiziaria si debba pervenire solo dopo ampia consultazione dell’avvocatura, tramite l’OUA e il CNF, nel rispetto dei principi del “Patto per la Giustizia” e secondo i criteri di ridistribuzione territoriale già prospettati dall’ OUA
PER TUTTE QUESTE CONSIDERAZIONI LA GIUNTA
vista la propria delibera del 22 Gennaio 2010 in tema di Geografia Giudiziaria, lette le delibere assunte dagli Ordini degli Avvocati di Montepulciano, Lagonegro, Saluzzo, Larino, Acqui Terme, Sciacca, Sala Consilina, Mistretta, Ascoli Piceno, Fermo, Modica, Nicosia, Enna, dall’Unione degli Ordini Forensi dell’Abruzzo, e vista la deliberazione assunta dal Coordinamento dei Fori Minori
CHIEDE
– che dalla manovra economica venga stralciato o modificato ( con eliminazione dalla lettera a)sui tribunali minori) il testo dell’ emendamento sulla geografia giudiziaria
PROCLAMA
lo stato di agitazione dell’avvocatura a difesa del diritto – dovere di collaborare, con le proprie rappresentanze istituzionali e politiche, alla elaborazione delle determinazioni da assumere sulle modalità di attuazione della ridistribuzione sul territorio di tutti gli Uffici Giudiziari
CHIEDE
un incontro con il Ministro della Giustizia al fine di illustrare compiutamente le ragioni che giustificano l’immediato ritiro dell’emendamento approvato al Senato e contestualmente istituire un tavolo di lavoro, anche con le componenti tutte del Patto per la Giustizia, per pervenire in tempi rapidi ad una riorganizzazione, secondo esigenze di attualità e non emergenziali, della Geografia Giudiziaria e quindi di tutti gli Uffici ove si amministra la Giustizia.
DISPONE
che copia della presente sia trasmessa al Signor Presidente della Repubblica, Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Signori Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, al Ministro della Giustizia, al Vicepresidente del CSM, all’ANM, al Presidente del CNF, ai Presidenti dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati, ai Presidenti della Unioni Regionali, ai Presidenti delle Associazioni Forensi, ai sottoscrittori del Patto per la Giustizia.
Il Segretario Il Presidente
(avv. Fiorella Ceriotti) (avv. Maurizio de Tilla)
QUESTO IL DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ORDINI FORENSI MINORI
Il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori riunito in assemblea straordinaria ;
preso atto della legge di conversione del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 e della norma contenuta all ‘ articolo 1 che prevede la delega in favore del Governo alla riorganizzazione della distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio ;
ritenuto , all ‘ esito di ampia discussione e di approfondito dibattito , preceduto da un intenso scambio di opinioni nel corso dei frettolosi lavori parlamentari , di dovere formulare rilievi , nel metodo e nel merito;
quanto ai primi , per le anomalie e i condizionamenti che hanno contrassegnato l ‘ iter parlamentare nonché per la scelta dello strumento della delega ; quanto ai secondi , sia per avere concretamente e professatamente finalizzato l ‘ intervento alla riduzione e alla soppressione di uffici giudiziari più che alla razionalizzazione della allocazione degli stessi sul territorio e alla effettiva riduzione della spesa giudiziaria che , dalle soppressioni e dalle riduzioni degli uffici , subirà sicuramente non flessioni ma incrementi ineluttabilmente concentrati sulle sedi accorpanti ; ritenuto che l ‘ Avvocatura nutre gravi preoccupazioni per le modalità con le quali verrà esercitata la delega ; tutto ciò premesso e ritenuto , esprime la propria fermissima contrarietà e il proprio profondo dissenso nei confronti dell ‘ iniziativa che ha condotto alla delega legislativa in favore del Governo nonché per il contenuto della stessa e dei criteri e dei principi prima segnalati ;
fa voti
affinché , come promesso e assicurato all ‘ atto della sua nomina , il Guardasigilli avvii un ‘ ampia e scrupolosa consultazione , anche , con L’avvocatura, istituzionale e associata , quindi con il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori , oltre che con il Consiglio Nazionale Forense e l ‘ Organismo Unitario dell ‘ Avvocatura Italiana ;
richiede fin da adesso al Ministro di avviare sollecitamente un dialogo e un confronto con l ‘ Avvocatura che siano costruttivi e responsabili e , per l ‘ effetto , la organizzazione immediata di un tavolo tecnico al quale conferire ogni dato , ogni informazione , ogni elemento utile al raggiungimento dell ‘ obiettivo di laica individuazione delle criticità della geografia giudiziaria e di indispensabile intervento modificativo , mai trascurando l ‘ indiscutibile valore sociale e politico della giustizia di prossimità ;
richiede
fin da adesso , altresì , al Governo di operare gli eventuali interventi per gradi giurisdizionali progressivi , considerando che il tribunale e la annessa procura costituiscono gangli importantissimi nella amministrazione della giustizia e nella presenza dello Stato sul territorio , soprattutto laddove la criminalità è organizzata o radicata ; inoltre , nella considerazione che il clima politico ed economico attuale , oltre che potenti lobby e caste , possano continuare a condizionare e suggestionare negativamente la delicata opera avviata dal Governo e nel timore che tanto possa suggerire soluzioni affrettate , non meditate , inutili , pregiudizievoli , proclama lo stato di agitazione riservando l ‘ assunzione di ulteriori e incisive forme di protesta nel caso in cui il Governo e la Politica dovessero manifestare l ‘ intenzione di dar corso a una mera opera di drastica e miope mutilazione del reticolo giudiziario ovvero quella di non avviare immediatamente , nella esclusiva considerazione dei tempi imposti dal clima e dalla delega , un proficuo e aperto confronto con l ‘ Avvocatura , seriamente finalizzato a rinvenire soluzione adeguate e condivise , responsabilmente preceduto dalla contestuale e sinergica lettura di ogni elemento utile .
Roma , 16 settembre 2011