TRIBUNALE: O LO DIFENDE TUTTA LA CITTA’, OPPURE LO PERDIAMO INESORABILMENTE
Stamane si è svolta una nuova assemblea in Tribunale. L’escalation verso la soppressione si è acuita. Solo una massiccia mobilitazione popolare può fare sentire le ragioni del territorio
L’apprensione per la soppressione del Tribunale e della Procura della Repubblica sale, specie dopo la decisione del Governo di affidare “la tagliola” ad un tecnico. Insomma, se prima si confidava nella corsia politica che potesse trovare quei “parametri” capaci di rappresentare un salvagente per il palazzo di giustizia saccense, ora appare tutto dannatamente più complicato. Stamattina il personale si è riunito in assemblea, alla quale hanno partecipato gli avvocati e le organizzazioni sindacali. L’assemblea, organizzato dal comitato Rsu degli Uffici giudiziari, ha deciso di manifestare creare un gruppo ristretto di lavoro, 7 persone, che avrà il compito di decidere, nel giro di qualche giorno, di stabilire quale forma di protesta adottare. Molto probabilmente si opterà per un corteo da svolgersi il prossimo 25 maggio. Un corteo che dal palazzo di Giustizia ha come destinazione piazza Scandaliato avrà il compito di sensibilizzare e far mobilitare l’opinione pubblica.
Molto probabilmente, è la città stessa che non ha compreso la gravità della chiusura degli uffici giudiziari di Sciacca. Mettiamo in primo posto la follia di sguarnire un territorio fortemente interessato dalla criminalità organizzata. Anzi, senza usare termini diversi dalla realtà, dalla mafia. Non solo un territorio direttamente coinvolto dai tentacoli della piovra, ma prossimo alla zona di Castelvetrano, la zona del latitante numero uno nella lista dei ricercati per mafia: Matteo Messina Denaro.
Fatto irrinunciabile tale motivo, ve ne sono altri. Sopprimere Tribunale e Procura significa declassare altri importanti uffici pubblici e depotenziare presidi delle forze dell’ordine. Tutto questo la città non può e non deve permetterlo. Ecco, allora, come scendere in piazza a difesa del Tribunale e della Procura diventa più importante e partecipativo della difesa del carnevale, occasione che ha registrato la presenza di migliaia di cittadini.
Il gruppo di lavoro avra’ il compito, anche, di predisporre e inviare una lettera alle massime autorita’ dello Stato.
Massiccia è stata la partecipazione, oltre che ovviamente del personale e a quella degli Iscritti all’Ordine degli Avvocati .
Erano presenti ,inoltre, i rappresentanti di numerose Associazioni locali e del circondario e delle forze politiche compresi i candidati a Sindaco delle prossime Elezioni Amministrative i quali hanno manifestato con la loro presenza il loro impegno contro la chiusura del Tribunale.
Erano, altresì, presenti soltanto gli Onorevoli Messina ed il Deputato regionale On. Vincenzo Marinello.
Erano ancora presenti numerosi rappresentanti sindacali sia locali, che a livello nazionale come il Segretario Nazionale della FLP/Giustizia, Piero Piazza.
“I numerosi interventi che si sono succeduti- è scritto nella nota diffusa- hanno tutti evidenziato la gravità del momento . I Rappresentati dei lavoratori del Tribunale e della Procura, dell’Ordine degli Avvocati e tutti gli intervenuti hanno tracciato le linee guida degli iniziative da portare avanti nell’immediato”. Il Comitato di lavoro ristretto sarà composto da: da un rappresentante dei dipendenti, degli Avvocati, delle Associazioni, della Chiesa, dei Sindacati, della Stampa e della rappresentanza politica che procederà ad esplicitare ed attuare le proposte che sono scaturite dall’Assemblea”.
Queste, in sintesi, le proposte:
1. Urgente richiesta di un incontro con il Ministro della Giustizia sulla richiesta di applicazione di quei parametri che consentirebbero al Tribunale di Sciacca di restare a salvaguardia della legalità, vista la peculiarità del territorio.
2. Organizzare una manifestazione entro la fine del c.m. e che coinvolga la città di Sciacca e tutti i 15 comuni del Circondario.
3. Una petizione supportata da una raccolta di firme indirizzata al Presidente della Repubblica.
4. Dare risonanza a tutte queste forme di protesta tramite l’utilizzo del Web.
“Tutto ciò- conclude la nota- senza escludere altre iniziative che potrebbero venire dal contributo di quanti si vorranno impegnare in questa battaglia di civiltà. Gli interventi sono stati tutti puntuali e accalorati e questo fa presagire che qualora queste forme di lotta non dovessero sortire l’effetto desiderato si potrebbe passare a forme di lotta più eclatanti”.