TRIBUNALE: IL GOVERNO ACCELERA SUL TAGLIO DELLE SPESE STATALI. IL MINISTRO GIARDA PRESENTA LA RELAZIONE PER LA REVISIONE DELLA SPESA PUBBLICA
Il ministro Giarda ha concluso ieri sera la relazione per “la revisione della spesa pubblica”. La soppressione dei tribunali minori è priorità
Mentre qui a Sciacca si diuscute, a Roma vanno avanti velocemente come un treno ad alta velocità Ieri sera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha concluso la relazione “Elementi per la revisione della spesa pubblica”, che sarà sottoposta al vaglio domani al Consiglio dei Ministri. Anche nella relazione, in primo piano la soppressione dei tribunali minori. Dunque, i tempi si accorciano, o, almeno, proseguono a ritmo sostenuto. Il Governo va avanti nel taglio delle spese statali.
Il clima di apprensione, che è scaturito nella città termale e nel suo hinterland riguardo la sorte che gli uffici giudiziari di via Allende, si basa essenzialmente da voci riportate nelle diverse riunioni che si sono svolte in varie occasioni. Ma mai nessuno ha avuto la possibilità di vedere con i propri occhi la relazione di studio della Commissione di tecnici incaricata dal ministero dal Governo nazionale. Noi del Corriere di Sciacca abbiamo pubblicato ieri e per intero la relazione della commissione di studio incaricata dal Governoper definire la nuova geografia giudiziaria italiana.
Intanto, è bene sottolineare che la relazione scinde gli uffici della Procura della Repubblica presso i tribunali dagli stessi. E qui c’è la prima “ghigliottina” che falcia la prima fascia delle procure, cioè quelle con un massimo di 5 magistrati, nella quale c’è proprio quella di Sciacca, mentre in Sicilia vi rientrano quelle di Enna, Nicosia, Caltagirone, Modica, Mistretta e Patti.
La legge delega rimarca che il loro accorpamento presso altre sedi “risolverebbe molti dei problemi che attualmente affliggono diversi uffici di procura. Difatti le ridotte, e talvolta ridottissime, dimensioni di alcuni uffici del Pm impediscono di fatto lo sviluppo di specializzazioni professionali da parte dei magistrati che ne fanno parte, i quali si vedono costretti a occuparsi, in modo sporadico e occasionale, delle più svariate materie, essendo loro impedita qualsiasi seria possibilità di approfondimento tecnico specialistico e di crescita professionale.
Da un punto di vista strettamente organizzativo, un ufficio requirente unificato, derivante dall’accorpamento di più uffici preesistenti, potrebbe giovarsi delle dimensioni superiori del relativo organico”. Per quanto riguarda, invece, i tribunali, i parametri che fanno da stella polare per varare la nuova geografia giudiziaria tengono presente gli abitanti, le sopravvenienze (numero di procedimenti), l’organico. Per numero di abitanti, nella relazione c’è scritto: “I circondari afferenti a città diverse dei capoluoghi di provincia sono sopprimibili per 56-56 poiché soltanto il tribunale di Busto Arsizio serve una popolazione maggiore di 363.769 abitanti”. Dunque, il tribunale di Sciacca è fuori da questo parametro. Per sopravvenienze totali, i circondari afferenti a città diverse dai capoluoghi sono sopprimibili per i rimanenti 51-56 poiché soltanto i tribunali di Santa Maria Capua Vetere, Torre Annunziata, Velletri, Nola e Tivoli, superano la media di 18.094 procedimenti”. Dunque, anche per questo altro parametro, il tribunale di Sciacca è tagliato. Passando all’organico, la relazione riporta che “i circondari afferenti a città diverse dai capoluoghi sono sopprimibili per gli ulteriori 50-51 poiché soltanto il tribunale di Palmi ha un organico maggiore di 28 unità di magistratura”. Il parametro dell’organico riferito ai magistrati anche per Sciacca è, dunque, castrante. La relazione della Commissione di studio sottolinea 5 “immunizzazioni”.
E’ scritto, infatti, che “dei 50 uffici non capoluogo di provincia possono immunizzarsi altri 5 che contano un organico sì inferiore a 28 magistrati, e cioè 20, ma tali da consentire in via di principio lo stesso standard di produttività assicurato dal maggiore organico di riferimento pari a 28. Ne sortisce la possibile individuazione ulteriore dei tribunali di Nocera Inferiore, Locri, Marsala, termini Imerese e Civitavecchia”. Al cospetto del quadro dipinto dalla Commissione di studio, rimarrebbe un barlume di speranza per il palazzo di giustizia di Sciacca legato al fattore delle infrastrutture e della caratterizzazione della presenza della criminalità organizzata.
Sembrerebbe un “vestito” fatto a misura per il distretto giudiziario di Sciacca. La viabilità da Sciacca ad Agrigento non è certo segnata da autostrada, ma non può definirsi certamente una mulattiera quella attuale. Per quanto riguarda la presenza della criminalità organizzata, potrebbero avanzare le loro ragioni anche gli altri tribunali minori siciliani sulla via della soppressione. Essendo situati in Sicilia, è noto come il fenomeno criminale organizzato è assai spalmato sul territorio. Insomma, c’è il rischio che l’eccezione saccense potrebbe replicarsi con altre realtà siciliane e far venire meno il concetto “di risparmio economico” tanto caro al Governo nazionale.