Questa mattina, presso la Stele del Beato Giudice Rosario Livatino, è stato reso omaggio al giudice Rosario Livatino in occasione del 34° anniversario dell’omicidio. Livatino venne ucciso il 21 settembre del 1990 da alcuni killer mentre andava a lavorare da Canicattì (dove abitava con i genitori) ad Agrigento, presso la Procura della Repubblica.
Durante la cerimonia è stato ricordato come si sia distinto per il rigore, l’umiltà ed il coraggio con cui ha portato avanti i propri valori e principi. Ma anche per la profonda fede religiosa che lo ha guidato nella sua vita privata ed in quella professionale di brillante Magistrato.
“Oggi la Sicilia – ha dichiarato il presidente della Regione, Renato Schifani rappresentato ad Agrigento dall’assessore Giusy Savarino – ricorda il giudice Rosario Livatino, un uomo che ha sacrificato la propria vita in nome della giustizia, della legalità e della difesa dei valori democratici. Il suo impegno incondizionato nella lotta alla criminalità organizzata e il suo profondo senso di servizio ci insegnano che la giustizia non è solo un compito istituzionale, ma un dovere morale per tutti. In un periodo nel quale la mafia cerca ancora di insinuarsi nei tessuti sociali ed economici della nostra terra, il suo coraggio e la sua intransigenza devono continuare a ispirarci, ricordando che la legalità non può essere negoziata”.
Alla cerimonia, insieme ad alcuni sindaci c’era anche il primo cittadino di Ribera, Matteo Ruvolo. Nella città crispina l’aula consiliare è intitolata proprio a Livatino.
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