Trentadue anni fa la stidda uccideva il giudice (oggi beato) Rosario Livatino
AGRIGENTO- Oggi ricorre anche il trentaduesimo anniversario della morte di un altro martire della giustizia, il magistrato canicattinese Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nelle campagne di Agrigento, per le quali tentò di fuggire a piedi dopo essere sceso dalla sua auto mentre percorreva la statale 640, inseguito e poi freddato dai suoi killer, identificati grazie alla testimonianza di un imprenditore lombardo, che passava per quella strada e che assistette all’assassinio. Livatino, che è un beato della chiesa cattolica, fu un integerrimo servitore dello Stato che pagò con il prezzo più alto possibile il suo impegno rigoroso nella lotta contro la mafia e nello svelamento degli interessi torbidi attorno ai quali si consumò anche la guerra tra cosa nostra e Stidda. E fu proprio quest’ultima organizzazione a decidere di eliminarlo.