Tre arresti dopo lo spaventoso incendio del deposito rifiuti. Undici persone indagate

Sono trascorsi quasi nove mesi dal gigantesco incendio al deposito di rifiuti che tenne Licata con il fiato sospeso per la malsana aria inquinata diffusa su tutto il territorio

LICATA- All’alba di stamane, i Carabinieri del Reparto Operativo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento, hanno tratto in arresto tre persone residenti a Licata, e Ravanusa per numerosi gravi reati di estorsione, furto pluriaggravato, incendio doloso, inquinamento ambientale. Uno di essi è anche indagato per tentato omicidio in danno di un cittadino extracomunitario senza fissa dimora.
Tra essi due sono autori in concorso con altri dell’incendio doloso ai danni della ditta Omnia s.r.l. con sede a Licata, verificatosi lo scorso 20 gennaio, che ha causato, secondo le misurazioni effettuate nell’immediatezza dall’Arpa Sicilia, una grave compromissione dell’aria per la diffusione di sostanze altamente tossiche in percentuali di gran lunga superiore a quelle tollerate dalle norme e dalle linee guida internazionali in tema di inquinamento atmosferico.
Oltre ai tre arrestati, sono indagate altre 11 persone, per le quali le modifiche introdotte con legge 114 del 2024 in vigore dal 25 agosto 2024 all’art. 291 c.p.p., rendono indispensabile l’interrogatorio preventivo del G.I.P., prima di procedere alla valutazione della richiesta di misura cautelare.
Le indagini avviate dai Carabinieri e disposte dalla Procura di Agrigento, con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali protrattesi per circa 10 mesi, hanno consentito di disegnare uno spaccato di micro e macrocriminalità in un ambito sociale di emarginazione e degrado nel territorio di Licata ma soprattutto dei centri di Ravanusa e Campobello di Licata, con riflessi sui comuni vicini.
Secondo gli inquirenti, la estrema pericolosità manifestata dagli indagati tratti in arresto emerge con il possesso di armi da fuoco, con la violenza e col clima di intimidazione nei confronti delle persone offese, con la occasionalità di alcuni episodi di reato contro il patrimonio che denotano una preoccupante facilità nell’aggressione fisica e nella commissione di reati di rapina, e soprattutto nell’episodio di tentato omicidio con una spranga di ferro ai danni di un cittadino extracomunitario ascritto ad uno degli indagati, effettuato su mandato e senza un reale movente. L’autore, già noto agli inquirenti nelle indagini effettuate, per essere anche uno degli autori dell’incendio doloso ai danni della ditta Omnia, si caratterizza per essere una persona di indole estremamente violenta, che agisce in proprio ed altresì su mandato di persone in parte non identificate, nella commissione di reati contro il patrimonio e la persona.
Le indagini tecniche condotte hanno altresì consentito di attivare la collaborazione internazionale di polizia che ha consentito di arrestare in Germania due persone di Licata, condannate per gravi reati di estorsione con “cavallo di ritorno” a pene severe, uno dei quali già consegnato al nostro paese a seguito di Mandato d’arresto europeo emesso da questo Ufficio in fase di esecuzione.