Torre Campanaria, la Badia Grande e il Mudia, visitabili grazie al Museo dei 5 Sensi
SCIACCA- Sono 3 i beni di altissimo valore storico, artistico, culturale e monumentale della città di Sciacca che saranno riaperti e resi visitabili regolarmente, e non più occasionalmente. Il tutto grazie ad una convenzione che l’Arcidiocesi di Agrigento ha sottoscritto con il Museo Diffuso dei 5 Sensi.
Si tratta della la Torre Campanaria della chiesa di San Michele (riaperta dopo tanti anni grazie al progetto “Le Vie dei Tesori”), la chiesa della Badia Grande e il Museo Diocesano attiguo alla Basilica della Madonna del Soccorso di Sciacca. L’accordo è stato sottoscritto da Viviana Rizzuto, presidente del Museo dei 5 Sensi da una parte, e don Giuseppe Marciante e don Giuseppe Calandra dall’altra, rispettivamente parroci della Matrice e di San Michele. Una prima convenzione c’era stata, ma aveva avuto vita breve, essendo stata interrotta a causa della pandemia.
“Siamo entusiasti – dice il presidente del Museo Diffuso dei 5 Sensi Viviana Rizzuto – che questi siti tornino a essere vissuti come beni comuni, e siamo anche grati per la riconferma della gestione alla nostra comunità”. Per i parroci la collaborazione tra Diocesi, parrocchie e la Cooperativa di Comunità permetterà di potere offrire servizi diversi da quelli del culto e della pastorale, garantendo un’apertura per valorizzazione cultuale dei luoghi ecclesiastici. Una collaborazione che, dopo questa fase sperimentale, potrà avere un prosieguo, evidentemente mettendo a disposizione dei 5 Sensi anche altri siti.
I beni per i quali l’Arcidiocesi ha accolto la richiesta del Museo dei 5 Sensi per una loro apertura saranno così visitabili: il Museo Diocesano dal martedì al sabato dalle 10 alle 12,30 e il sabato pomeriggio dalle 17,30 alle 19,30; Badia Grande e Torre Campanaria entrambe visitabili dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12 e il sabato pomeriggio dalle 17,30 alle 19,30. Storica sede di un convento di monache e di una scuola dell’infanzia, il palazzo della Badia Grande (all’interno della quale si trova la trecentesca chiesa che verrà dunque riaperta alle visite) è diventato recentemente sede della Polizia municipale; la Torre campanaria risale invece al 1550, e fu eretta dalla Confraternita di San Michele. Il Museo d’Arte Sacra infine raccoglie il patrimonio storico artistico della chiesa Madre per trasmettere alle generazioni future la ricchezza di un patrimonio della chiesa locale sempre vivo.