Tesseramento Pd: sfida senza limite tra Fabio Termine e Michele Catanzaro
Mentre la città richiede attenzione e impegno costante per far fronte all’ampio ventaglio di criticità, è in atto una guerra aperta tra il sindaco Termine e il deputato Michele Catanzaro con l’obiettivo di dimostrare chi fa più tessere per il Pd
SCIACCA- Ieri sera si è celebrata l’ultima seduta consiliare dell’anno. E’ stata una seduta all’insegna della tristezza con la visione di un quadro senza colori, senza soggetto, senza oggetto. La desolazione per antonomasia dove il Pd è l’attore principale. Un attore principale non protagonista vista l’assenza massiccia dei rappresentanti. Tutti assenti i quattro consiglieri comunali Ruffo, Ambrogio, La Bella e Modica. Non c’era neanche il vice sindaco Valeria Gulotta. Da qualche tempo, il Pd soffre di patologia collettiva. Le motivazioni delle assenze sono unanime: o malattia o impegni personali. Insomma, i piddini mettono in atto il principio del comunismo, la condivisione totale. Tra i banchi della coalizione Termine c’erano solo il biprofilo Alessandro Curreri come assessore e consigliere comunale e la consigliera Daniela Campione, bandiera solitaria di un movimento Mizzica in via di dissolvimento. La verità dell’assenza dei piddini alberga in altro, invece. Trova soggiorno nella asperrima lotta tra il sindaco Fabio Termine e il deputato regionale e capogruppo all’Ars, Michele Catanzaro. L’opposizione ha evidenziato come “vi è in atto una lotta tra i due a chi fa più tessere per il Pd”. Ed è questo il motivo reale dello stallo politico-amministrativo prodotto da Mizzica e Pd. Vi è in corso un braccio di ferro teso a dimostrare chi ha più peso al fine di mantenere più potere. Il quadro reale è che il movimento Mizzica si scioglie come neve al sole. Ha perso due consiglieri comunali, rimanendo solo con Daniela Campione. Non c’è più il gruppo consiliare Mizzica. Nel frattempo, il Pd ha aumentato i consiglieri con il passaggio di Gabriele Modica da Mizzica al Pd. Passaggio che la sinistra bolla di cambio di casacca quando riguarda la parte politica avversaria. Diventa cosa buona e giusta quando il voltagabbana avviene al suo interno. Ieri sera lo spettacolo della seduta consiliare era tetro. Il Pd era “collettivamente” assente. Un ulteriore messaggio inviato al sindaco Fabio Termine. Ma il paradosso è che sindaco e mizzichini sono impegnati alla ricerca del tesseramento al Pd. Conversione sulla via per Damasco? No, solo dimostrazione di forza tra Termine & C e Michele Catanzaro. L’obiettivo? Chi tessera di più. Impegnati alla ricerca di tessere sono anche gli assessori mizzichini per una salvaguardia della loro poltrona. E’ risaputo che il Pd chiede il terzo assessorato in ragione del suo peso specifico. Un assessore in più al Pd significa un assessore in meno al gruppo di Fabio Termine. Quel “Futuro è già oggi” tanto caro al sindaco nel suo slogan elettorale non è un altro che un passo al passato, attingendo il peggio del vituperato “vecchio”. Una cosa sembra certa: Fabio Termine sta conducendo il movimento Mizzica verso il tramonto per essere assorbito dalla forza gravitazionale del Pd. Chi ha votato Mizzica si ritroverà, senza volerlo, tra le braccia del Pd, quel partito che per cinque anni Fabio Termine ha dipinto come il male peggiore. Basta rivedere il video antecedente la campagna elettorale. Video attraverso il quale Termine metteva alla gogna il Pd.