TERME, UN EMENDAMENTO AL GIORNO E TOLGO IL BANDO DI TORNO
Invece di approvare il disegno di legge, non si fa altro che presentare nuovi emendamenti
Credevate risolta la questione delle Terme con l’annunciato decreto legislativo? No, non è così. In Sicilia, dove la politica e la burocrazia sono più lente di una lumaca, vi è una regola che rende tutto simile ad una farsa. Preparato il disegno di legge, esso non viene discusso e approvato. No, viene emendato. Cioè si apportano modifiche. In Sicilia, le modifiche sono una dietro l’altra, un giro estenuante che spesso non porta a nulla. Ovviamente, non poteva sottrarsi a tale gioco la questione delle Terme.
Vi ricordate l’annuncio del disegno di legge? Ebbene, al disegno di legge sono state già apportate due emendamenti. Oggi ne spunta un altro, il terzo. Si appella “sub emendamento all’emendamento 1.1 del disegno di legge n. 1214, riscrittura art. 1 ter” Come vedete, si parla, si parla, si parla, mentre le Terme rimangono chiuse. E mentre Palermo discute, le Terme vanno a perdersi sempre più.
La Regione continua ad essere autorizzata (ancora sulla carta però visto che il disegno di legge è solo un disegno) a stipulare un mutuo di 18.900.000 euro a fronte di un passivo delle Terme di Sciacca e di Acireale di 16.727.653 della durata di 29 anni al tasso fisso del 3%, prima rata di pagamento 30 giugno 2017. La cifra verrà utilizzata man mano necessiti in relazione all’attività di acquisto via via che le procedure liquidatorie andranno avanti.
Si comprende benissimo che la procedura è farraginosa, lunga. Nel frattempo, sono stati messi in soffitta i mini bandi. Occorrono molti soldi per le manutenzioni, peri rimettere in funzione gli impianti e le strutture. State tranquilli che per i prossimi anni le Terme resteranno chiuse, anche se completato l’allaccio fognario che doveva essere il viatico per l’apertura degli stabilimenti. In Sicilia c’è sempre tempo, per non fare niente.