TERME, TURRICIANO: “ADESSO LA VENDITA DEI BENI, IMPOSSIBILE UN’AZIONE DI RISANAMENTO DELL’AZIENDA”

E intanto continua a stare in vita la vecchia Azienda Autonoma delle Terme. Un mistero tra i misteri. Non ha patrimonio, nè attività da svolgere. Eppure….

Con la legge numero 10 del 12 maggio 2010, articolo 21, è stato segnato il destino della Terme di Sciacca Spa. Un destino marcato con l’inerzia di una Regione che non ha saputo cogliere l’occasione per il rilancio del termalismo, né la stessa Regione ha dimostrato volontà a farlo. Anzi, i fatti dimostrano come a situazione attuale sia il percorso di un destinato tracciato a tavolino. Mandare giù le strutture termali, degradarle, fare calare il valore. Il fine ultimo? Fare uno spezzatino per accontentare amici.

I fatti danno ragione a pensarla così, né la politica ha mai dimostrato una realtà diversa. La liquidazione della Terme di Sciacca doveva viaggiare in parallelo con la pubblicazione del bando di evidenza pubblica per affidare a terzi la gestione delle strutture termali. Ma dal 2010 fino ad oggi, il bando è stato una stupida barzelletta. Tempi lunghi e sospetti da parte della Regione. Ad esempio, ha lasciato trascorrere inutilmente un anno dalla data della legge sopra citata per porre la Terme di Sciacca in liquidazione. Infatti, l’Assemblea dei soci della società termale ha deliberato la liquidazione il 20 giugno del 2011.

Abbiamo intervistato il commissario liquidatore Carlo Turriciano per fare il punto della situazione.

Dottore Turriciano, come è stata indirizzata l’attività liquidatoria?

“Alla verifica e ristrutturazione dei saldi delle poste di bilancio relative a crediti e debiti riportati nei documenti finanziari degli anni passati. Si è provveduto con l’inviare 297 lettere di circolarizzazione dei debiti e 218 di circolarizzazione di crediti, al fine d’accertarne la loro effettiva consistenza. A fronte delle oltre 500 richieste inviate, le risposte pervenute sono state meno della metà. La causa di questo esiguo numero di risposte pervenute era sicuramente da attribuirsi o alle errate anagrafiche caricate sul sistema informatico o alla volontà del destinatario di non volere far conoscere la propria posizione nei confronti della Società stessa. Pertanto, si è dovuto, innanzitutto, provvedere al reperimento delle anagrafiche mancanti che è stato lungo e laborioso e, una volta ultimato, si è proceduto al completamento della circolarizzazione inviando ulteriori lettere raccomandate. I tempi di risposta alla circolarizzazione sono stati, in ogni modo, abbastanza lunghi. Le risposte pervenute sono state in prima battuta analizzate per accertare gli importi iscritti in bilancio. Poiché la maggior parte delle risposte riportava un saldo difforme da quanto risultante nel Bilancio al 31/12/2011, se ne sono approfondite le cause attraverso il reperimento dei documenti giustificativi dei saldi contabilizzati. Tale operazione è stata molto difficoltosa, anche perché parecchi documenti contabili riguardanti l’attività alberghiera erano stati sequestrati dalla Procura della Repubblica di Sciacca, dopo che lo scrivente ha denunciato il direttore dell’albergo, poi condannato per truffa aggravata e continuata ai danni della Società e per tale motivo licenziato. Alla luce dei controlli messi in atto, è stato sempre più difficile fidarsi delle scritture contabili così come erano state ricevute dallo scrivente al suo insediamento. Si precisa che per i crediti, nonostante l’intervenuta prescrizione, si è riusciti ad incassare cospicue somme, mentre per i debiti, laddove possibile, è stato utilizzato a pieno l’istituto della prescrizione”.

E dopo questa fase, quale è stata l’attività da lei svolta?

“A quest’ultima fase dovrà necessariamente seguire la fase della realizzazione dell’attivo, anche tramite vendita di beni societari, e liquidazione di tutto il passivo. Questi i risultati delle stime effettuate: per i beni immobili posseduti a qualsiasi titolo dalle Terme di Sciacca S.p.A., il valore di stima ammonta ad € 37.040.000,00. Per i beni immobili detenuti dalla Società a titolo di proprietà, la stima al valore di realizzo ammonta ad € 7.220.000,00. Quest’ultima stima è stata necessaria al fine di adempiere a quanto prescritto dal Codice Civile in materia di liquidazione societaria”.

Per la prossima fase cosa prevede la sua agenda?

“Oggi mi sto occupando della realizzazione dell’attivo, anche tramite vendita di beni societari, e liquidazione di tutto il passivo”. Dunque con l’individuazione dei beni immobili da vendere “Si, è un passo doloroso ma necessario”

La chiusura delle attività termali poteva essere evitata?

“Va sottolineato che era divenuta un atto obbligatorio che evitava anche possibili azioni di responsabilità per danno erariale che avrebbero potuto essere promosse dall’Organo giurisdizionale contabile. La continuazione dell’attività gestionale andava, com’è ovvio, limitata a un periodo di tempo utile e circoscritto ad una rapida liquidazione, visto che è fatto obbligo che questa si chiuda nel minore tempo possibile. Difatti, non è stato possibile avviare un’azione di risanamento dell’azienda, che oltre ad avere un mercato di riferimento e un prodotto valido per il mercato, avrebbe avuto la necessità di una struttura organizzativa, produttiva e patrimoniale adeguata al suo mercato e al suo prodotto e ciò poteva avvenire attraverso l’impiego e la disponibilità di adeguate risorse finanziarie (richieste più volte al socio e non ottenute) che, oltre a ultimare la fase di risanamento intrapreso, potessero definitivamente consentire il rilancio societario”. Questo per quanto concerne la Terme di Sciacca Spa. Ma vi è anche un’altra realtà che rappresenta un paradosso incredibile. La vecchia Azienda Autonoma delle Terme è ancora in vita. C’è il Commissario liquidatore, c’è qualche impiegato. Eppure, già da tempo doveva essere solo un ricordo del passato. Non ha più beni, né patrimonio. E allora, che ci sta a fare? Sono i misteri di una Regione sorda, incosciente, lenta, sprecona. Ci sono tanti elementi per fare luce su anni di anomalie, ma anche di responsabilità.

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