TERME: TRA FIGURACCE ACCUMULATE, IL TEMPO SCORRE TRA IRRESPONSABILITA’ E SUPERFICIALITA’

Comincia oggi una nuova collaborazione sulla materia politica ed amministrativa per cui ringraziamo la nostra amica Antoinette, che anche se non vive a Sciacca segue con grande attenzione le vicende della Città. E’ chiaro che le sue sono opinioni originali e non impegnano la testata, e delle quali la stessa si assume ogni responsabilità.

Non credo ci siano più vocaboli per definire gli scivoloni che questa Amministrazione comunale sta accumulando sulla vicenda delle Terme. Del resto sono passati esattamente 842 giorni dalla pomposa firma della concessione dei beni termali (alcuni) al Comune di Sciacca. Concessione ancora non operativa per via di un interminabile verbale di consistenza.

Siccome sulle cose delle terme ne abbiamo inghiottite troppe, su alcune vorremmo fare quantomeno una cronaca semiseria (perché quella seria ormai da tempo non è più possibile), e soprattutto vorremmo sentire le voci di chi, pur avendo rappresentanza e legittimazione popolare, e ci riferiamo alla deputazione che sostiene o che ha sostenuto o che sosterrà il sindaco e la sua Giunta, per sapere se condivide le corbellerie di cui diremo oppure se queste sono un prodotto per così dire squisitamente “originale”.

Intanto abbiamo avuto modo di conoscere una importantissima notizia: il sindaco non sapeva nulla del bando e lo ha conosciuto soltanto il giorno 7 febbraio, come si rileva dal protocollo comunale in entrata. Peccato che all’inizio della settimana (3 febbraio) qualcuno aveva già saputo di questo bando dall’Assessorato, compresa la notizia della conferenza stampa che il Presidente Musumeci avrebbe fatto alla BIT di Milano domenica 9 febbraio, e ne aveva informato molte persone tra cui chi scrive ed il Direttore di questo giornale.

E’ comunque grave, se fosse vero, che il sindaco sia stato tenuta all’oscuro, vorrebbe dire che il Comune di Sciacca, come dicono dalle nostre parti “né passa né cunta”. In questo caso ci saremmo aspettati una reazione decisa, forte ed energica a nome di una Città che ritiene che le Terme siano strategiche per il proprio sviluppo nei confronti di una Regione che invece, con una legge di dieci anni fa, le ha ritenute “non strategiche”. Insomma qualcosa di più di una affrettata e compunta comunicazione all’ora del the, del caffè o dell’aperitivo ad un Comitato forse lasciatosi andare un po’ troppo a sostegno di una scarsa idoneità complessiva dell’Amministrazione sulla Terme.

Ma siccome a pensare male si fa peccato ma si indovina sempre (come diceva il divo Giulio), noi crediamo che l’informativa sia stata data per tempo dall’Assessorato Regionale al Comune, magari nei momenti topici della mozione di sfiducia, e che, sempre magari, sia stata richiesta la formalizzazione della comunicazione in un tempo diverso, e infine, ancora magari di venerdì intorno alle 13,30.

Se così fosse (e potrebbe ragionevolmente essere) sarebbe allora molto più grave perché questa cosa sarebbe stata sottaciuta a Sciacca, ai Consiglieri comunali, ai partiti ed a tutta la cittadinanza.

E andiamo all’altra notizia non veritiera (o meglio falsa). Questa storia delle catastazioni è diventata ormai stucchevole, così come il suo ritornello che “non si possono trasferire i beni perché mancano le catastazioni”. Sul San Francesco è stata detta una cosa sbagliata che denota, come questo giornale ha scritto e seppur ci fosse stato il bisogno, una mancanza assoluta di conoscenza dei fatti, grave per uno che fa l’assessore “innovativo” e che prima di parlare dovrebbe documentarsi. Ma anche sugli altri beni che non sono stati ricompresi nel misero bando (il topolino) che la montagna (la Regione) ha partorito dopo una gestazione lunga 12 volte quella di un elefante: dalla decisione legislativa di procedere alla liquidazione (2009) sono passati infatti 11 anni! In 11 anni si può catastare un intero paese, non 5 immobili!

Allora noi che non ci facciamo irretire dalle fregnacce, che siamo sufficientemente cresciuti – in età e comprendonio – per distinguere le bugie dalle verità, che siamo in condizione di giudicare di chi sono le responsabilità, sia quelle dirette degli attori di questo scenario e dei loro compagni di merende (con o senza the), sia quelle dei loro pupari che hanno saltato il fosso e sono pronti a risaltarlo di nuovo (intelligenti pauca), saremo una spina del fianco su questa storia delle Terme, di Sindaci, assessori locali, dirigenti comunali, parlamentari, assessori e dirigenti regionali, perché le menzogne devono essere smascherate e le responsabilità attribuite. Ricordiamoci che ci può essere potere senza responsabilità così come non può esserci responsabilità senza potere.

Alla prossima.

Antoinette