Terme: storia di bugie, castronerie, riunioni, esaltazioni dei politici, mancata tenda e prossima maratona
SCIACCA. EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
Sulle terme noi del Corrieredisciacca abbiamo scritto centinaia e centinaia di articoli. Basta consultare il nostro archivio nella casella di ricerca nella home page. Lo facciamo in modo critico ma obiettivo sin dal 2006, inizio del lungo declino delle terme.
Ci dispiace per come è finita, ma avevamo previsto tutto, passo dopo passo. Ma soprattutto, e non avremmo voluto, abbiamo previsto tutto quanto fino ad oggi si è verificato. Ah, come avremmo voluto sbagliare!
Siamo, tuttavia, orgogliosi di non essere caduti nelle trappole dei politici, quelli che sono venuti qui (una collezione infinita di assessori regionali al Turismo, quelli che hanno manifestato “soddisfazione” attraverso ridicoli comunicati stampa, quelli che hanno parlato delle Terme senza sapere dove fossero ubicate, quelli che tanto erano arrabbiati che volevano installare una tenda davanti Palazzo d’Orleans per protestare. Quel politico mai ha usato la tenda, mai l’ha ordinato, mai l’ha ricevuta! Oggi, anch’egli è arrabbiato e critica il governo attuale dimenticando il governo precedente che le Terme le ha chiuse. Quel Crocetta del Pd che oggi vive a Tunisi.
Noi siamo arrabbiati con chi le Terme le ha chiuse, con chi le Terme non le ha aperte, con chi ha scambiato il Consiglio di Amministrazione della Terme di Sciacca Spa come luogo di sottogoverno piazzando propri referenti, senza guardare al merito.
Siamo arrabbiati con la politica capace di “protestare” dimenticando che lo fa contro essa stessa. Siamo arrabbiati per le colpe dolose e rimaste impunite anche per mano di strapagati dirigenti regionali. Siamo arrabbiati con chi ha distrutto un patrimonio pubblico senza manco portare appresso il senso del rimorso.
Siamo anche arrabbiati con chi è fuori dalla visione moderna del termalismo e si ancora a un periodo che fu e che non sarà mai più come prima.
Siamo arrabbiati con quei politici che sono venuti a mostrare il sorriso smagliante nell’ottobre del 2017 in occasione della firma della “concessione” di beni (una parte perché l’altra è ingarbugliata ancora) che doveva “essere la svolta”. Svolta non fu e neanche la concessione si rese esecutiva. Avevamo scritto che la Regione passava la patata bollente al Comune. Così fu, alla faccia di quei politici mediocri che sorridono e sono soddisfatti senza capire perché. Anche qui abbiamo fatto centro.
Siamo arrabbiati col sempre assessore regionale, mai eletto. E’ riuscito a fare bis di flop con la storia dei bandi. Poi, ne ha inventata un’altra. Chi vuol crederci è libero di farlo.
Oggi, anche il sindaco, nel corso della conferenza stampa, ha manifestato la sua delusione. La delusione che solo la politica riesce a offrire. Allora, perimetri la sua arrabbiatura entro la società civile, l’associazionismo, le istituzioni locali. Non si faccia ancora deludere dalla politica, anche da quella che le sta a fianco per appartenenza partitica. Se deve arrabbiarsi, lo faccia decontaminandosi da quella politica che in vari momenti e in vari colori ha disastrato le terme. Prenda in mano le redini da primo cittadino di Sciacca.
Faccia la marcia chi è abituato a camminate a piedi e non in auto blu e a godere dei privilegi del Palazzo palermitano.