TERME: SOLITO PASTICCIONE DELLA REGIONE
Ecco perchè l’Azienda Autonoma delle Terme non può cedere le azioni alla Regione
Di solito si comincia dall’inizio. Ma con la ultradecennale vicenda della privatizzazione delle Terme, che ci ha insegnato che nulla è impossibile a mamma Regione, anche grazie a fatti paradossali, nel caso della cessione delle quote azionarie dell’Azienda Autonoma delle Terme alla Regione bisogna iniziare dalla fine, cioè dall’ultimo atto consumato a novembre 2011, che si materializza con un decreto di nomina di un Commissario ad atca, con la missione di provvedere alla cessione delle quote azionarie possedute dalla vecchia Azienda Autonoma delle Terme.
La cosa che fa accapponare la pelle, leggendo il decreto di nomina, è che il Ragioniere Generale della Regione, Vincenzo Emanuele scrive: “Ritenuto che ad oggi i Commissari liquidatori dell’Azienda Autonoma delle Terme (sia Sciacca che Acireale) non hanno ancora provveduto alla cessione della partecipazione azionaria detenuta; considerato il superiore interesse dell’Amministrazione Regionale acchè la stessa diventi socio unico delle società Terme di Sciacca e Terme di Acireale; ritenuto che necessario nominare un Commissario ad acta con il compito di provvedere, senza indugio, alla cessione alla Regione siciliana della azioni possedute dall’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca e di Acireale, rispettivamente nella società Terme di Sciacca Spa e Terme di Acireale Spa; decreta che la dottoressa è nominata Commissario ad acta con il compito di provvedere alla cessione, a titolo gratuito, alla Regione siciliana, delle azioni possedute dall’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca nella Terme di Sciacca Spa, secondo le modalità e le direttive che saranno impartite dalla Ragioneria Generale della Regione”.
A questo punto, la domanda appare spontanea. Ma quali sono le direttive impartite dalla Ragioneria Generale della Regione? Nulla ancora, perchè si attende, per poter cedere le azioni un emendamento all’articolo n. 1 della legge regionale n. 11/2007. E allora, perchè il Commissario ad acta? Se l’attuale Commissario Straordinario dell’Azienda Autonoma delle Terme non ha ceduto le azioni è perchè, appunto, non vi è l’emendamento alla legge sopra citata.
Giunti a questo punto, cominciamo a intraprendere il percorso a ritroso, con la “minaccia” della segnalazione alla Procura della Corte dei Conti.
2 AGOSTO 2011 Il Ragioniere Generale della Regione, Vincenzo Emanuele, scrive all’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca, a quella diR00;Acireale, al Servizio 25 Liquidazioni Ato, Enti ed Aziende regionale, all’Assessore regionale all’Economia.
Oggetto: cessione delle quote azionarie detenute dalle Aziende Autonome delle Terme. Il Ragioniere Generale scrive: “come è noto alla SS.LL il 31 dicembre 2009 è scaduto il termine fissato dal comma 1 dell’articolo della legge regionale 19 aprile 2007, n. 11 e a distanza di due anni, non risultano ancora definite le cessioni alla Regione Siciliana delle partecipazioni azionarie detenute dalle due Aziende nelle società Terme di Sciacca Spa e Terme di Acireale Spa. Al riguardo, ritenendo non più procastinabile la cessione delle partecipazioni azionarie, si invita il Servizio 25 ad attivare le procedure necessarie alla definizione delle predette cessioni. Qualora le due Aziende non procederanno alla stipula degli atti entro il termine di 30 giorni dalla data di ricezione della presente, ricorreranno le condizioni per effettuare apposita segnalazione alla Procura della Corte dei Conti per l’accertamento delle eventuali responsabilità”.
17 AGOSTO 2011 Il Commissario Straordinario dell’Azienda Autonoma delle Terme, Francesco Valenti, scrive al Ragioniere Generale della Regione, all’assessore all’Economia, al Presidente della Regione, evidenziando gli elementi ostativi alla cessione. Elementi, tutti giuridici, che creerebbero non pochi problemi anche alla la Regione stessa. In buona sostanza, Francesco Valenti sottolinea alla Regione, e agli Uffici competenti, che “il conferimento alla costituenda società Terme diR00;Sciacca Spa dell’intero complesso aziendale, ancorchè ricomprendeva ogni debito e credito afferente alla gestione pregressa, non ha avuto effetto liberatorio sul conferente delle obbligazioni inerenti l’attività conferita”, e inoltre che “l’alienante non è liberato dai debiti inerenti all’esercizio dell’azienda ceduta anteriori al trasferimento, se non risulta che i creditori vi hanno consentito”.
Agli atti dell’Azienda, sostiene Valenti “non risulterebbero che i creditori abbiano manifestato alcuna acquiescenza, anzi alcuni creditori hanno citato in giudizio sia le Terme che la Terme di Sciacca Spa trovando conferma in sede giudiziaria nelle decisioni intervenute in cui dichiara soccombente anche l’Azienda Autonoma delle Terme con il pagamento in solido di debiti che erano trasferiti in sede di conferimento aziendale”. Valenti sostiene che “quanto previsto nell’atto costitutivo della Terme di Sciacca Spa relativamente ai debiti trasferiti ha certamente effetti sulle parti, ma in sede giudiziaria non può essere opposto a terzi”. Nel calderone degli effetti giuridici che può produrre una cessione delle azioni senza modifica dell’articolo 1 della L.R. 11/2007, entra anche le controversie di lavoro sorte all’interno dell’Azienda Autonoma delle Terme. Ben 82 cause, da parte dei dipendenti, che vogliono riconosciute le mansioni superiori. Oggi, rimangono aperte solo 6 cause. L’Azienda Autonoma delle Terme ha chiuso contenziosi per un totale di 1,8 milioni di euro.
A proposito, Valenti sottolinea: “Oltre ai debiti relativi all’azienda ceduta, in capo all’azienda, pendono le controversie di lavoro instaurate dagli ex dipendenti dell’Azienda Autonoma delle Terme prima del passaggio nel ruolo speciale avvenuto in data 1 ottobre 2008 e il debito TFR dove l’art. 1 della L.R. 11/2007 stabilisce che “restano intestate alla gestione liquidatoria delle Aziende Autonome termali”. A tal proposito, Valenti rimarca che “in concreto nessuna somma è stata trasferita nè da parte della società Terme di Sciacca Spa, il cui debito era stato trasferito con la perizia di stima, nè da parte della Regione siciliana”. Appare sempre più evidente, il papocchio che è stato combinato, frutto, sostanzialmente, di una fretta eccessiva nella costituzione della Terme di Sciacca Spa, trasferendo debiti, quali il TFR e i contenziosi con i dipendenti, che potevano rimanere in capo all’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca e che sarebbero, così, potuti essere pagati dalla Regione senza incorrere nell’annunciata infrazione delle norme comunitarie in materia di libera concorrenza. Infatti, trasferendo tali debiti alla Terme di Sciacca Spa, in quanto societàper azioni, dovevano ossequiare le norme mirate a intaccare gli aiuti di Stato, assolutamente vietati.
L’AZIENDA AUTONOMA CHIEDE L’AUTORIZZAZIONE SCRITTA PER PROCEDERE ALLA CESSIONE, MA LA REGIONE NON RISPONDE, ANZI SI ACCORGE DEL DIFETTO DELL’ART. 1 DELLA L.R. 11/2007
Dopo le osservazioni scritte da Valenti, il 29 SETTEMBRE 2011 viene indetta una riunione a Palermo, in assessorato all’Economia. Sono presenti, la dirigente Filippa M. Palagonia, responsabile del Servizio Partecipazioni e Liquidazioni del Dipartimento Bilancio e Tesoro; la dirigente Sara Pellegrino, responsabile dell’U.O.B. del Servizio Partecipazioni e Liquidazioni; la dirigente Rossana Signorino, responsabile del Servizio LiquidazioniR00;Ato, Enti ed Aziende regionali; il funzionario delR00;Servizio Liquidazioni Ato, Enti ed Aziende regionali, Noemi Viscusi; il Commissario Straordinario dell’Azienda Autonoma delle Terme diR00;Sciacca, Francesco Valenti e delegato del Commissario Straordinario dell’Azienda Autonoma delle Terme diR00;Acireale, Dario Biondii. Alla riunione partecipa anche il notaio Enrico Maccarone, il quale avrebbe dovuto redigere l’atto di cessione delle azioni in possesso dell’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca e di quella acese. Oggetto della riunione è, appunto, la definizione delle “problematiche relative agli atti di cessione delle azioni detenute dalle due Aziende Autonome ai sensi dell’articolo 1 della L.R. 11/2007. E’ proprio la dirigente Palagonia a riferire sulle osservazioni rappresentate dal Commissario Straordinario dell’Azienda Autonoma di Sciacca, Francesco Valenti. Quest’ultimo, insieme al delegato del Commissario Starordinario dell’Azienda Autonoma delle Terme di Acireale, ribadisce le perplessità esposte per scritto e cioè in “ordine ad una cessione a titolo gratuito”, sottolineando il fatto che “una eventuale azione revocatoria sarebbe di nocumento anche alla Regione, ponendo nel nulla il trasferimento delle azioni”. I due prospettano una soluzione più garantista con l’approvazione, all’Ars, di una legge che attui il trasferimento delle azioni alla Regione.
CONCLUSIONE DELLA RIUNIONE
La riunione si conclude con la constatazione che è necessario “inserire un emendamento nel testo della nuova legge finanziaria, o un emendamento al testo volto a modificare l’art. 1. comma 1, della L.R. 11/2007”. Addirittura, nella riunione si propone il testo. Modificare le parole “sono cedute entro il 31 dicembre 2009 alla Regione Sicilia” con la parole “sono acquisite al patrimonio della Regione Sicilia che diventa socio unico a far data dell’entrata in viglore della presente legge”. Addirittura, il notaio Maccarone dichiara: “Non dovrà essere stipulato alcun atto di cessione e che ciascuna delle società termali, Sciacca e Acireale, dovrà presentare al registro delle imprese, per la relativa iscrizione, una dichiarazione dalla quale emerga che in forza della legge la Regione è divenuta socio unico”.
8 NOVEMBRE 2011 La dottoressa Filippa Maria Palagonia, responsabile del Servizio Partecipazioni e Liquidazioni della Regione, scrive una lettera al Collegio sindacale delle Terme di Sciacca Spa, al Commissario Straordinario dell’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca e al Liquidatore della Terme di Sciacca Spa. Nella lettera viene comunicata la decisione di “una norma di legge che attui direttamente il trasferimento delle azioni alla Regione senza la necessità di addivenire ad un atto di cessione da parte dei due CommissariR00;Straordinari delle Aziende Autonome di Sciacca e diR00;Acireale”.
COLPO DI SCENA La Regione non smette mai di stupire. Dopo aver constatato che non è così facile cedere le azioni a titolo gratuito senza modificare l’articolo 1 della legge regionale 11/2007, nomina il Commossario ad Acta per “la cessione delle quote azionarie”. E il paradosso sta tutto nella motivazione del decreto di nomina, firmato dal Ragioniere Generale della Regione: “Ritenuto che ad oggi i Commissari Straordinari dell’Azienda Autonoma di Sciacca e diR00;Acireale non hanno hanno ancora provveduto alla cessione della partecipazione azionaria detenuta rispettivamente dalle Aziende Autonome delle Terme di Sciacca e di Acireale”, nomina “la dottoressa Naomi Viscusi Commissario ad Acta con il compito di provvedere alla cessione, a titolo gratuito, delle azioni possedute dalle Aziende Autonome diR00;Sciacca e di Acireale, secondo le modalità e le direttive che saranno impartite dalla Ragioneria Generale della Regione”. Ci scusi, caro Ragioniere Generale, ma quali direttive saranno impartite? Certamente quelle derivanti dalla modifica dell’articolo 1 della legge 11/2007. E allora, quale funzione deve svolgere il Commissario ad Acta da lei nominato senza ancora la modifica della legge citata? E’ vero che siamo in terra pirandelliana, ma la Regione va davvero oltre.
I 28 DIPENDENTI IN COMANDO, CON LA GESTIONE DEL PRIVATO, RITORNEREBBERO A LAVORARE NEGLI UFFICI REGIONALI PERIFERICI
Con l’affidamento a privati della gestione delle strutture termali, i 28 dipendenti in comando che prestano servizio alle terme, dovrebbero essere utilizzati negli uffici regionali periferici, come è successo agli 80 che nel 2008 optarono per tale soluzione. Il processo di “valorizzazione”R00;delle terme sta procedendo, ma nel silenzio più marcato. O meglio, vengono a Sciacca a presentare le scelte che la Regione ha già compiuto. E la città di Sciacca? Beh! Non importa, tanto i politici saccensi non fanno casino, nè i saccensi.