AUDIZIONE TERME, SI SPERA NELL’INSERIMENTO DELLE GROTTE VAPOROSE NEL BANDO

Il Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca, nel corso dell’audizione in Commissione Sanità dell’Ars, convocata dal presidente onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, ha ottenuto dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, l’impegno che in un brevissimo lasso di tempo, stimato in 15 giorni, l’assessorato prenderà in esame tutti gli aspetti tecnici e giuridici necessari affinché le stufe vaporose di Monte Kronio possano rientrare nella manifestazione di interesse prima e del successivo bando di evidenza pubblica poi.

Una riunione nella quale si è parlato anche dell’ex convento San Francesco. Se da una parte il sindaco Francesca Valenti, I  deputati regionali Matteo Mangiacavallo e Carmelo Pullara e il consigliere comunale Carmela Santangelo, pressano affinché la struttura di via Agatocle possa rimanere nella disponibilità del Comune, dall’altro Gaetano Armao sostiene l’inopportunità della proposta considerato che il Comune non dispone di mezzi finanziari adeguati per gestire il complesso San Francesco e di apportare le necessarie migliorie a cominciare, ad esempio, dalla realizzazione di un impianto di climatizzazione. Armao è più orientato a inserire una clausola che impegna l’eventuale privato che gestirà le strutture termali a stabilire un numero di volte annuale di fruizione da parte del Comune di Sciacca.

Armao ha detto che la manifestazione di interesse è pronta e poi si procederà con il bando. Di quest’ultimo nessuno sa il contenuto. Parlando, nel corso dell’audizione, dei due alberghi di Monte Kronio, Armao ha rimarcato che sono privi di scarico fognario. E’ una osservazione che a noi del Corrieredisciacca convince poco. Diversi anni fa era, oggettivamente, un problema poiché la contrada Isabella era priva di rete fognaria. Poi fu realizzata. Manca il collegamento dagli alberghi alla rete fognaria pubblica di contrada Isabella. Ma tale mancanza può essere inserita nel bando specificando che la realizzazione sarà a spese di chi prende in gestione le strutture e conteggiate nel canone, in detrazione, che verrà versato alla Regione.

E’emersa una perplessità, nel corso dell’audizione. Sarà quasi una “anomalia” che un bando venga portato avanti da due enti pubblici, uno proprietario (La Regione) e l’altro concessionario (Il Comune). La domanda nasce spontanea: uscirà di scena il Comune?

Una cosa ci appare certa, la questione delle terme rimane avvolta sempre da una spessa coperta di incertezza.

Filippo Cardinale