TERME, QUANTO TEMPO NECESSITA ALL’ASP PER DIRE SI O NO?

Un serio motivo che mette a rischio la dirigenza del manager Ficarra

Di Filippo Cardinale

Siamo oltre metà giugno, la stagione estiva si svolge inesorabilmente e sulla questione terme vige il più rigoroso riserbo. Un silenzio inutile che desta sospetti di strategia per far scorrere il tempo, per poi, all’improvviso innalzare la bandiera bianca a testimonianza del noi ce l’abbiamo messa tutta, ma non è stato possibile. L’Asp richiede continuamente documenti alla società termale. Il tempo passa producendo l’unica cosa certa: carta.

C’è una questione che ci induce ad una riflessione. Una riflessione che desideriamo condividere con i nostri lettori. Qual è l’utilità della gestione degli stabilimenti termali per il manager dell’Asp, Ficarra? Il contratto di prestazione professionale con la Regione, per la guida dell’Azienda Sanitaria Provinciale, ha come fondamento il risultato gestionale rigorosamente in attivo. Qualora un direttore generale chiudesse il bilancio annuale con una perdita d’esercizio, si gioca l’incarico, ben retribuito e di prestigio. La permanenza alla carica più alta della sanità provinciale è direttamente funzionale al risultato conseguito. Niente perdite, insomma.

La domanda, allora, appare scontata. Perché Ficarra dovrebbe rischiare la sua dirigenza gestendo le terme che storicamente chiudono in perdita? E che perdite! Un paio di milioni di euro l’anno. Né vale l’ipotesi di una “clemenza” da parte della Regione. Cioè chiudere un occhio sull’eventuale risultato negativo dell’Asp, il cui bilancio andrebbe in negativo con la gestione delle terme.

La Corte dei Conti vigila con gli occhi aperti al massimo sulla vicenda delle terme e della Regione. Nessuna clemenza sarebbe consentita in violazione di norme e procedure chiare e nello stesso tempo severe.

Questa riflessione non può sfuggire agli occhi dei nostri lettori. Il tempo scorre inesorabilmente. C’era un malato in codice rosso bisognoso di cure importanti e rapide, eppure si è consentito che il tempo trascorresse come l’acqua dei fiumi per disperdersi in mare.

Oggi è 18 giugno. Non si è nemmeno in tempo per aprire le terme pensando di innevare Sciacca e preparala alla stagione sciistica. Si è dimenticato anche che la programmazione estiva è già alla spalle.

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