Terme, parco e… Cappuccetto Rosso
SCIACCA.
EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
Ieri sera in Consiglio comunale si è discusso su due punti attuali: sullo stato in merito al covid e sulle terme. Sul primo punto abbiamo già dedicato due articoli e ci sembra esaustivo. Sulle terme, nulla di nuovo. Il copione viene recitato secondo una costante che scandisce il tempo, lo fa trascorrere per anni. L’immutabilità gattopardiana trova prova evidente proprio sulle terme. Silenzio, tempo che scorre, dibattito, richiesta di tavolo, richiesta di coinvolgimento della deputazione regionale, promesse, silenzio, tempo che scorre. E’ questa la sequela.
Sulle terme siamo allo stato primordiale. Nonostante la pubblicazione di un bando farsa, la sua scadenza infruttuosa, la promessa di una proroga, la mancata proroga, le rinnovate promesse, oggi siamo al punto iniziale: manca l’allineamento. L’Universo fa più in fretta di noi. Riesce ad allineare pianeti in un tempo inferiore rispetto a quello con cui la Regione tenta di “allineare” il pantano delle particelle catastali dei beni da affidare. Un allineamento molto difficile che richiede menti eccelse e tempi cosmici.
E così si scopre che gira, firria e vota, siamo sempre fermi. Ieri sera, rispetto al pantano terme, è uscita fuori la novità! Il Consiglio richiede l’istituzione di un tavolo, il coinvolgimento della deputazione regionale, della gente, dei comitati civici. Insomma, prepariamoci alla guerra…quella a parole.
Un paio d’inverni fa, un giovane deputato regionale di Sciacca, appartenente al Pd dopo una lunga militanza democristiana, minacciò di piantare una tenda davanti a Palazzo d’Orleans, la sede del Governo regionale. Una protesta per lanciare un messaggio duro a Musumeci (ancora trema, Nello!). Quella tenda non arrivò mai, forse per indirizzo errato comunicato dal giovane deputato. Di solito, Amazon consegna entro due-tre giorni dall’acquisto. Passò l’inverno, la primavera, l’estate, l’autunno. Poi rivenne l’inverno, l’autunno, la primavera e l’estate. Ora siamo nuovamente in autunno. Quella tenda non arrivò mai. Rimasero le parole, quelle come al solito sono gratis e fanno effetto. Agli stolti, però, perché la gente si è stufata della politica e si nota alle elezioni.
Sulle terme si continua ancora a proporre tavoli, riunioni, suggerimenti . Il tempo passa, le terme sono il tempio del fallimento, del degrado, dell’inerzia della politica.
Ieri sera si è anche proposto di aprire il parco delle terme. Cosa, in verità fatta per poi chiuderle qualche giorno fa. Era il 14 agosto 2019. Qualcuno ieri sera ha detto che aprire il parco è un segnale per la città. Un segnale scarso, una mezza tacca che non fa funzionare il telefonino, però. Qualcuno ha detto, a ragione, che aprire il parco costerà al Comune almeno 70.000 euro all’anno. Soldi che il Comune non ha.
E allora, una riflessione. La valorizzazione delle terme è aprire un parco? Il Comune non sa gestire un metro quadrato del parchetto di via Allende e pretende di gestire un parco! L’apertura del parco che fa da contorno allo scempio che la politica ha prodotto significa turismo? Il mondo verrà a Sciacca per vedere il famoso parco delle terme…magari con Cappuccetto Rosso che saltellando e canticchiando nel parchetto va a fare visita alla nonna. Dimenticando che c’è il lupo cattivo della politica e della Regione che tutto mangia.