TERME, ORA CI VUOLE UN MIRACOLO

Anche Franco Zammuto, sindacalista della Cgil Camera del lavoro, interviene sulla vicenda Terme.

“Al malato grave, le terme, qualcuno ha deciso di togliere la spina senza prima provare l’ultimo tentativo per salvarlo. Incredibile la successione e la rapidità degli eventi che hanno portato alla decisione di staccare la spina alle terme. Giorno 6 marzo urgentemente si riunisce il Collegio Sindacale della società terme con all’ordine del giorno la “revoca autorizzazione alla prosecuzione delle attività societarie….”, nel quale si propone di chiudere tutte le attività termali e procedere alla vendita di beni fino al saldo dei debiti.

Il presidente del collegio sindacale inserisce nel verbale una nota personale con la quale chiede al consiglio di amministrazione di valutare tre diverse ipotesi per scongiurare la chiusura e quindi rinviare la decisione. Due componenti del collegio sindacale, una rappresentante della ragione, si dichiarano contrarie alle osservazioni del Presidente, mentre il Liquidatore, presente, non interviene per valutare le ipotesi, considerato che rappresenta l’amministrazione, e si procede alla decisione di proporre la liquidazione delle terme..

Il giorno dopo, 7 marzo, si riunisce il consiglio di amministrazione delle terme e delibera, con il parere del collegio sindacale, la cessazione di tutte le attività delle terme e la messa in vendita dei beni. Sei e sette marzo, due incontri urgenti, a due mesi dall’approvazione del bilancio della regione, si è deciso di staccare l’ossigeno e decretare la morte delle terme di Sciacca. Chi ha fede può sempre sperare che si ripeta il miracolo di Gesù, con una semplice frase: terme, alzati e cammina. Noi della C.d.L. ci crediamo ancora e lavoreremo perché il miracolo si avveri”.

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