TERME, MINIBANDI: ESPLODE LA POLEMICA

L’affidamento temporale limitato a due anni non garantisce il ritorno degli investimenti a chi vuole fare intrapresa

Già l’imprenditore Antonio Mangia ha osservato che la durata di due anni è un periodo che difficilmente consente il ritorno degli investimenti di chi vuole prendere in gestione le strutture termali.

Adesso, alla voce di Mangia, si aggiunge quella di Viviana Rizzuto, imprenditrice e interessata, in un progetto che vede lo sforzo di diversi professionisti, alla gestione in affitto del complesso delle stufe di San Calogero.

La delusione di Viviana Rizzuto è espressa nel suo profilo Facebook. Viviana si sente “esterrefatta per la totale mancanza di professionalità e assenza di programmazione”. “Nessun imprenditore- continua-  sarà mai disposto ad accettare la gestione di un sito termale (che si tratti dell’albergo o delle grotte), con tutte le spese che ne comporta l’apertura, per un periodo di soli 2 anni: è un suicidio. La legge alla base dell’imprenditoria dice che il tempo minimo di gestione dev’essere quanto meno pari al ROI (ritorno dell’investimento). Il resto sono solo chiacchiere”.

E Viviana Rizzuto non va per il sottile: “È aberrante questa decisione di concedere i mini bandi per un massimo di 2 anni. A gioirne sono solo il liquidatore e i signori amministratori. Il primo perché tra due anni, dopo aver venduto parte dello spezzatino, punta a restituire tutto alla Regione e a liberarsi di questo “peso” di una società senza futuro e che accumula solo debiti; i secondi perché l’unico obiettivo è quello politico di “mostrare” ai cittadini di aver “raggiunto un traguardo”.

I commenti al post di Viviana Rizzuti sono numerosi e concordano tutti con il suo pensiero, la sua delusione.

 

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