TERME, MANGIACAVALLO: “LE NOSTRE SOLUZIONI PROSPETTATE AD ARMAO”

“Il 2 Aprile 2019 la sindaca di Sciacca Francesca Valenti ha annunciato la pubblicazione imminente di un avviso pubblico di manifestazione di interesse. Da continue interlocuzioni con l’assessorato regionale apprendiamo che questa idea appare abbandonata a favore di un bando, preceduto da una sorta di indagine di mercato”. E’ questo il punto di partenza della conferenza stampa di stamattina attraverso la quale il deputato pentastellato Matteo Mangiacavallo ha parlato delle Terme. Con lui c’erano il senatore Rino Marinello e il consigliere comunale Teresa Bilello.

Il M5S intende sollecitare un dibattito pubblico sul bando “affinché ogni scelta sulla concessione dei beni termali possa essere conveniente per tutti, per chi concede i beni, per chi li prende in concessione, per i cittadini saccensi e per i fruitori di risorse e servizi”. Ma fino ad oggi, la questione terme è stata tenuta lontana dall’interesse della gente, quasi fosse una sorta di proprietà politica.

Il M5S ha avanzato tre proposte all’assessore Gaetano Armao: che il Complesso San Francesco resti alla città (come sala congressi/convegni e spazi espositivi); che venga escluso il regime di monopolio della concessione delle acque termali; che le stufe vengano incluse nel bando”.

COMPLESSO SAN FRANCESCO

Racconta Mangiacavallo che l’assessore “non sembrava favorevole a stornare il bene dall’intero “pacchetto” per timore di depotenziare il bando”. Mangiacavallo ha evidenziato che il Grand Hotel delle Terme “è già dotato di tutti gli spazi dove svolgere convegni e congressi e il Complesso San Francesco rappresenta un corpo a parte, più utile ai cittadini piuttosto che al privato”.

Mangiacavallo, sulla questione del Complesso San Francesco sostiene che il Comune “deve avanzare richiesta ufficiale all’assessore, da sottoporre alla proprietà, ovvero al Presidente Musumeci”. Mangiacavallo è convinto che “se tale richiesta venisse sostenuta dai cittadini, dalle associazioni, dalla politica, dalla deputazione, l’Assessorato dovrebbe necessariamente prenderla in considerazione”.

Mangiacavallo ricorda che il Comune ha già una concessione di tutti i beni siglata ad Ottobre 2017. “Basterebbe rinunciare a tutto il resto (che verrebbe incluso nel bando regionale) fuorché il Complesso San Francesco”. Ad ogni modo il Complesso, se non dovesse pervenire alla Regione un’esplicita richiesta di concessione da parte del Comune, allo stato attuale verrà inserito nel bando come opzione.

COLTIVAZIONE DEL GIACIMENTO TERMALE

“La nostra proposta è stata accolta in toto e dunque il bando prevederà una concessione mineraria senza monopolio”, rimarca Mangiacavallo.

STUFE DI SAN CALOGERO

“Se la Regione è attenta alle ragioni per le quali il bando può risultare appetibile o meno per gli investitori, non può prescindere dall’includere nel “pacchetto” anche le stufe vaporose, che rappresentano l’unicum di tutta l’offerta termale. Le stufe fanno parte del “Complesso di San Calogero”, ovvero di una parte dei beni ancora in usufrutto della Terme di Sciacca Spa”, spiega Mangiacavallo.

Il complesso termale di San Calogero non è stato ricongiunto al Patrimonio della Regione Siciliana nel settembre 2017 poiché non era stato accatastato. “Di fatto, però, la Regione considerava già allora il complesso San Calogero come una “zavorra” e gli uffici non sono mai sembrati propensi a spendere diverse centinaia di migliaia di euro per la loro acquisizione”, dice Manngiacavallo, sottolineando che “l’accatastamento dei beni risulta essere stato completato nel maggio 2018 ma delle stufe non se n’è più parlato”.

Mangiacavallo ha detto che “in questi giorni la Regione, su nostra sollecitazione, ha comunque valutato la possibilità di includere anche le stufe nel bando ma questa evenienza presenterebbe diverse criticità”.

QUali sono le criticità? “In prima battuta rappresentava un ostacolo la mancanza dell’allaccio all’impianto fognario ma abbiamo fatto presente che siccome trattasi di riaprire soltanto le stufe e i locali annessi potrebbe essere realizzata una fossa imohff o trovata soluzione alternativa all’allaccio”.

Ulteriore problematica affrontata è stata quella del trasferimento delle sole grotte alla Regione, scorporate dal piccolo e dal grande Albergo di San Calogero. “Per procedere in tal senso occorrerebbe procedere con un frazionamento per il quale occorre mettere in regola l’immobile- spiega aggiunge Mangiacavallo che, inoltre, rimarca “la mancanza del collaudo di tutta la struttura che, da quanto riferisce Terme di Sciacca Spa, necessità anche di interventi di ristrutturazione sui solai del terzo e del quarto piano per una spesa che ammonterebbe a circa 200.000 euro”.

Mangiacavallo ha sostenuto che “per ogni problematica abbiamo presentato soluzioni. Finanche quella di procedere con bandi paralleli tra Terme di Sciacca Spa e Regione Siciliana e la sottoscrizione di una convenzione tra i due enti per far camminare la concessione delle sole stufe insieme a quella degli altri beni messi a bando dalla Regione”.

Abbiamo proposto di coinvolgere un pool di tecnici per superare la problematica inerente al collaudo e dall’assessorato al Bilancio c’è la disponibilità verso questa soluzione. E si coglie l’occasione della conferenza stampa per lanciare un appello rivolto a tutti i professionisti che vogliono spendersi per avanzare soluzioni concrete. Che si astenga chi dice “che non si può fare”.

Per quanto riguarda la chiusura della liquidazione Terme di Sciacca Spa(lLiquidazione che allo stato attuale rimane in piedi per i crediti vantati dal Comune, per circa un milione di euro) le Terme di Sciacca Spa “potrebbero sanare il debito verso il Comune di Sciacca e l’Ente “avanzasse la proposta alla società termale di compensare a pareggio i crediti acquisendo il Motel Agip a prezzi di realizzo”.

Per Mangiacavallo, “chiudendo la partita debitoria col Comune, la Terme di Sciacca Spa potrebbe completare la liquidazione e definire il ricongiungimento dei beni termali alla Regione. Regione che disponendo di tutti beni, potrebbe inserire nel bando le stufe vaporose”.

Resta il fatto, non secondario, che allo stato attuale, però, se la Regione accelerasse i tempi per la pubblicazione del bando questo non includerebbe le stufe.