TERME, MANCA LA VERA SVOLTA
Editoriale di Filippo Cardinale
E’ inutile nascondersi dietro un dito. Anche per l’anno in corso le terme rimarranno chiuse. Non ci sono i tempi né le condizioni per attirare l’interesse di chi vorrebbe gestire i vari rami d’azienda, che nelle intenzioni della Regione dovrebbero essere offerte attraverso i mini bandi. Dobbiamo essere pragmatici, e noi del Corriere di Sciacca lo siamo sempre stati. Innanzitutto, è impensabile che a qualcuno, intenzionato ad investire, possa interessare un mini bando che all’inizio della primavera deve essere ancora pubblicato.
E’ impensabile che qualcuno possa investire quando la stagione degli affari, del flusso turistico, è ormai compromessa. Ma quando dovrebbero iniziare l’attività eventuali imprenditori? Nel periodo di bassa stagione, quando in giro non si vede nessuno? E poi, parliamoci chiaramente: il periodo di affitto, che sarebbe previsto nei mini bandi, è di due anni. Un arco di tempo assolutamente breve per immaginare un ritorno degli investimenti. Gli affari sono affari, nessuno investe per spirito missionario. Siamo di fronte ad una prospettiva che non potrà dare risultati, fermo restando le condizioni temporali dei mini bandi.
La corsa contro il tempo del sindaco Di Paola rischia seriamente di infrangersi sugli scogli di una Regione lentissima che crea solo ostacoli anziché soluzioni adeguate e definitive. Il vero nocciolo della questione è quello del bando complessivo delle strutture termali. Quel bando di evidenza pubblica ed internazionale capace di attrarre grandi e affermati brand del settore turistico in grado di rilanciare e sviluppare la risorsa termale. E’ da anni che si aspetta la pubblicazione di tale bando. E non è concepibile che una Regione ricca di dirigenti super pagati e di politici non sappia sciogliere nodi burocratici e tecnici.
Il vero nocciolo della questione risiede proprio qui. O si procede speditamente con il bando complessivo e definitivo, oppure non c’è futuro per le terme. Neanche per una temporanea riapertura. Né la questione si può risolvere a singhiozzo. Ogni tanto si tira fuori la questione terme. Qualche riunione, qualche impegno. Poi, il nulla e il nodo permane.